L'abuso d'ufficio e l'Azienda del Gas di Salerno: assolto dopo12 anni di calvario giudiziario - Le Cronache
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L’abuso d’ufficio e l’Azienda del Gas di Salerno: assolto dopo12 anni di calvario giudiziario

L’abuso d’ufficio e l’Azienda del Gas di Salerno: assolto dopo12 anni di calvario giudiziario

di Salvatore Memoli

In questi giorni, la cancellazione del reato di abuso d’ufficio, ha rievocato in me una pagina dolorosa della mia vita pubblica di manager, Presidente dell’Azienda del Gas di Salerno.
Insieme al carissimo Direttore Generale dott. Corrado Grimaldi, fui raggiunto da un avviso di garanzia che censurava alcune attività, per me essenziali, giuste e normali per la crescita aziendale. Entrammo, in pochi attimi,in un tunnel di aggressione giudiziaria, reso ancor più insidioso dalla presenza costante della polizia giudiziaria alla ricerca di elementi per l’accusa ed un’informazione che emetteva i bollettini dello stato dell’arte delle investigazioni. Grimaldi ed io assistemmo ad una comunicazione che sembrava addebitarci comportamenti gravi che implicavano danni patrimoniali ed ingiustizie all’interno dell’Azienda.
Il 323 del codice penale apriva la porta per entrare nel vivo dell’Azienda che fino a quel momento era stata una sana attività economica, con una robusta pianificazione, gestione rigorosa delle leve produttive e dei programmi, lanciata al raggiungimento di importanti obiettivi.
Vivemmo per un lungo periodo con la polizia giudiziaria, con tutta la delegittimazione che rappresentava agli occhi di partner del nord e clienti, tale presenza. I poliziotti ovviamente facevano il loro dovere per raggiungere gli obiettivi della delega ricevuta, intanto la loro attività ricadeva su tutta l’organizzazione lavorativa. Non avevamo niente contro questi uomini ma risultava inevitabile constatare le difficoltà di procedere serenamente nell’attività imprenditoriale ordinaria, perché venivamo invitati ripetutamente ad interrompere qualsiasi tipo di lavoro con dipendenti ed ospiti esterni, conferenze, studio di progetti, per collaborare con loro.
Come Presidente del Consiglio di Amministrazione non ero il legale rappresentante dell’Azienda, lo era il Direttore per Statuto, tuttavia mi resi sempre disponibile. L’azione investigativa si mostrava complessa ed insidiosa perché compreso subito che l’obiettivo era indebolire il sistema De Luca di cui ero un rappresentante. Ne ebbi successivamente piena confessione ed anche precise informazioni di riunioni trasversali di precisi personaggi politici, in qualche segreteria politica di un napoletano. Erano personaggi decisamente contro De Luca che non avevano me come loro obiettivo, mentre mi facevano ostaggio utilizzando un reato che non diceva niente, un reato che non doveva mai entrare nel nostro codice penale e men che mai essere utilizzato per indebolire un’azienda in forte espansione sotto gli occhi di tutti. Un reato che non tutelava la Pubblica Amministrazione e che era di una genericità sconvolgente rispetto alla tipicità di altri reati del nostro codice. Un reato che ipotizzava per il pubblico ufficiale un ingiusto vantaggio patrimoniale ma la condotta indagata non rientrava nella corruzione, non era peculato, non era concussione!
Abuso di Ufficio, una sorte di abuso di potere, un reato di evento, un reato a difesa della Pubblica Amministrazione che presupponeva una discrezionalità esagerata del magistrato. Dunque, per me fu come una spia per qualcuno che voleva far implodere le nostre attività. Un tutto e un niente! Un reato scelto per gettare un’accusa infamante che procurò a me ( non legale rappresentante l’interdizione dagli uffici temporanea, per due mesi!
A me che ero la parte politica, la parte che si limitava a dare le linee programmatiche del governo aziendale.
Per capire quello che ho subito si possono rileggere gli atti processuali che conservo ancora.
Non ebbi mai paura di fare quello che era nei miei doveri e non abbandonai di un centimetro il governo, insieme a Grimaldi, dell’Azienda.
Mettemmo in campo uno sforzo notevole, con la compattezza dell’intero Consiglio di Amministrazione, passammo all’estensione di diversi chilometri di nuova rete, il metano fu portato a Fratte, Matierno, Cappelle, Ogliara fino a San Mango Piemonte, Pastena, Mercatello, Mariconda, Ostaglio e Giovi…Da poco più di diecimila utenti passammo ad oltre 45000 utenti con un fatturato sconvolgente. Ebbi il privilegio di metanizzare il Comune di Vietri sul Mare e tutte le aziende di ceramica, l’Ospedale di Salerno ed il Carcere! Fu creata la stazione di distribuzione di metano per autotrazione  Gadamico, la mensa per i dipendenti, fu rimosso il Cubo gas alto quanto un palazzo ed al suo posto realizzata una cassarmonica per l’esecuzione di musica, un chiosco per la musica ed il teatro, un elegante arredo urbani che abbelliva tutta l’Azienda. A compimento fu realizzata una elegante fontana in ceramica di Vietri, con girasoli firmata da Mario Carotenuto.
Tutto il valore patrimoniale stimato da esperti fu fissato in oltre 50 miliardi di patrimonio.
L’abuso di ufficio ci contestava alcune delibere di modesti contributi ( circa un milione di lire) a due riviste cittadine specializzate con inserti pubblicitari sui servizi dell’Azienda del Gas, l’assunzione di alcuni dipendenti, tra cui tre giovani orfani di dipendenti morti  per causa di servizio.
Tutto il mio impegno ha consegnato alla città un’Azienda efficiente, moderna, finanziariamente e patrimonialmente “un gioiello”!
I cittadini devono sapere!
Da quando sono andato via, perché rimosso immotivatamente da De Luca, mai nessuno mi ha invitato.
Evidentemente, sicut transit gloria mundi!
Però io avevo festeggiato i 50 anni della vita aziendale, invitando tutti i presidenti, i direttori, i lavoratori in pensione e le imprese.
Non ho avuto buona sorte, perché De Luca si servì proprio di quell’accusa infamante di Abuso di Ufficio, dalla quale fummo assolti con formula piena in tutti i gradi di giudizio, dopo 12 anni di travaglio.
Questa pagina di vita corrisponde pari pari alla testimonianza della gravità di questo reato, oggi cancellato, che aveva costretto molti amministratori ad avere paura della firma degli atti.
Le sentenze di assoluzione mi hanno riconosciuto la giustezza delle mie condotte.
Mi resta la sentenza di ostracismo di De Luca  che ha creduto che il problema fossi io e non lui! Ostracismo che mi ha impedito di realizzare il mio grande signo di una grande Azienda del Gas del Mezzogiorno e di un vero gioiello patrimoniale dei Salernitani.