La vita di Roberto il Guiscardo in musica - Le Cronache
Spettacolo e Cultura Musica

La vita di Roberto il Guiscardo in musica

La vita di Roberto il Guiscardo in musica

di Olga Chieffi

Evento clou di questa seconda giornata della XXX edizione della “Fiera del Crocifisso ritrovato” sarà un assaggio della vita di Roberto il Guiscardo in musica. Fedele al tema dettato da Chiara Natella “Ripartiamo dalla storia” stasera ci ritroveremo nello spazio antistante l’arco catalano, alle ore 21, per ascoltare la storia dell’ Homme Armè in musica e parole, un progetto originale commissionato e realizzato dall’Ensemble Le Trotulae , formatosi tra le mura del liceo musicale “Alfano I”, composto da Ilaria De Dominicis all’arpa e al dulcimer, Lau Fortino al canto e viella, Federica Mastantuono al traverse, Sara Sica alle percussioni e Guido Pagliano loro mentore ai flauti e alla viella, al quale si uniranno le voci recitanti di Brunella Caputo e Davide Curzio. La scaletta musicale accompagnerà le tappe della vita di Roberto il Guiscardo, il primo principe normanno di Salerno, che sotto la sua guida, nell’XI secolo, divenne capitale di un principato che comprendeva quasi tutto il meridione d’Italia, era il sesto figlio di Tancredi venne in Italia a combattere come mercenario insieme ai suoi fratelli che da anni stavano al soldo dei signori longobardi. Grazie alle sue abilità in battaglia ed alla sua spiccata furbizia, che gli valse il soprannome, in pochi anni combattè in gran parte del sud Italia e sposò, in seconde nozze, la principessa salernitana Sichelgaita figlia del defunto Guaimario IV e sorella di Gisulfo II che gli concesse la mano di sua sorella e l’aristocrazia, in cambio di appoggio militare. Il mutato scenario politico europeo portò il Papato a riconoscere le conquiste normanne nel meridione. Niccolò II, quindi, nell’ottica di garantirsi potenti alleati al sud, nominò Roberto Duca di Puglia e di Calabria. Il Guiscardo conquistò, insieme al fratello Ruggero, la Sicilia da mano saracena. Nel 1076, quindi, Roberto mise sotto assedio la città di Salerno che espugnò nel 1077. Negli anni successivi conquistò anche Capua e Benevento divenendo il dominatore incontrastato del Sud Italia. Rivolse, quindi, la sua attenzione al trono di Bisanzio ed in terra d’oriente riportò anche una grande vittoria contro le truppe dell’imperatore Alessio conquistando Corfù ma ritornò prontamente in Italia per salvare Gregorio VII e sciogliere l’assedio delle truppe germaniche a Castel Sant’Angelo a Roma. Mentre si dirigeva nuovamente in oriente Roberto, fu colto da un improvviso malore e morì a Cefalonia. Grazie a lui Salerno ebbe un periodo di rinnovato splendore e vennero costruiti in città sia il Duomo di San Matteo che l’ormai scomparso Castel Terracena. Le letture che impreziosiranno il concerto sono tratti principalmente da “Gesta Roberti Wiscardi” di Guglielmo di Puglia, scritto alla corte salernitana di Ruggero Borsa, figlio del Guiscardo e di Sichelgaita, mentre quelli originali sono di Ilaria De Dominicis. I brani vocali e strumentali che verranno eseguiti, salutano una ricerca storico musicale che passa da l’homme armè / ce jout de l’an di Dufay, una canzone d’armi del XV secolo la cui melodia è stata utilizzata durante tutto il Rinascimento per comporre canzoni polifoniche e molte messe, ad un repertorio che va dal canto popolare a quello di discendenza trovadorica, alle musiche di danza, in massima parte anonimi, da Verçepe, Ballo di Domenico da Piacenza, il quale fu il primo ad inaugurare la tradizione di danza come arte, nel suo trattato De Arte saltandi et choreas decendi, a Volez vous que je vous chant? / Saltarello Pastourelle / Chanson / Estampie Novus miles (conductus) Belicha (istampita) Au renouvel du temps / Nouvele Amor, Propiñan de melyor Nu al’erst (Vogelweide) La vida de Colin (ms. Montecassino 871) Rostiboli gioioso (ballo di Domenico) Bryd one brere (love song), “Uccello su un rovo”, la più antica canzone d’amore inglese, Pange melos lacrimosum (conductus), Sire Cuens, je ai vielé (Colin Muset).