È lenta e sadica l’agonia a cui è stato condannato il Cilento. Mentre c’è chi si straccia le vesti e si riempie la bocca con paroloni tipo “turismo”, “fare rete”, “lavoro” e tante altre belle promesse, il territorio e le sue strade franano. La malaviabilità di cui il Cilento è affetto continua a colpire e a non fare prigionieri. Le recenti piogge, che di sicuro sono state abbondanti, hanno determinato nuovi smottamenti ma che nuovi, a onor del vero, non lo sono del tutto. È il caso della Strada Provinciale 45 dove già nel gennaio scorso si era verificato lo smottamento di un tratto viario.
I lavori di ripristino vennero effettuati celermente ma non in maniera efficace, stando a quanto accaduto nelle ultime ore. Nel medesimo tratto si è verificato un ulteriore smottamento nel medesimo punto. Insomma, è proprio il caso di dire che la toppa è stata peggio del buco. Se così non fosse stato, e questo è innegabile, oggi non ci sarebbe un altro fenomeno del genere nello stesso e identico punto. Come sono stati fatti quei lavori? Perché dopo meno di cinque mesi, è tornato tutto come prima? Perché nulla è cambiato se non in peggio?
Domande a cui difficilmente si troverà una risposta dato che gli enti responsabili continuano a trincerarsi nel solito silenzio, a scaricare le colpe o, ancora, a difendersi con l’ormai vetusta scusa del “non ci sono soldi”. In ogni caso, mentre questi lavori posticci vengono effettuati con lo scopo di gettare fumo degli occhi del cittadino, si fa sempre più difficile vivere nel Cilento. Lavorare per combattere lo spopolamento, altra grande promessa dei politici locali, vuol dire anche assicurare una corretta viabilità.
Infine, piccola nota a margine, è da sottolineare come tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento abbiano deliberato in favore della famosa bretella. La strada che dovrebbe collegare Agropoli ed Eboli è necessaria e fondamentale mentre molto meno importanti sono le strade dell’interno, vie sacrificabili in onore di altre.