La sfida economica si gioca sul lavoro - Le Cronache
Editoriale

La sfida economica si gioca sul lavoro

La sfida economica si gioca sul lavoro

 

Lo sviluppo deve guardare al lavoro, soprattutto per le opportunità offerte ai giovani e alle donne, così colpite dalla crisi in termini occupazionali

Di Alessia Potecchi*

La crisi pandemica continua a pesare molto sulla vita economica e sociale del paese. A fronte di ciò, il Governo sta attuando tutte le misure necessarie atte ad uscire dalla crisi, facendo leva su tutti gli strumenti a disposizione, dalla campagna vaccinale, al potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale, alla ripresa economica con i sostegni, i ristori e al rilancio dello sviluppo con le risorse provenienti dal Recovery Fund, concordate e condivise a livello europeo, dove il nostro paese risulta il maggior beneficiario. La sfida economica è al centro dell’agenda del Governo, con l’intento di realizzare una costante crescita in linea con quanto stabilito dal Green  Deal Europeo, in materia di sostenibilità ambientale ed energetica. Lo sviluppo deve guardare al lavoro, soprattutto per le opportunità offerte ai giovani e alle donne, così colpite dalla crisi in termini occupazionali. L’azione del Governo ha puntato, tra gli obiettivi principali, a sostenere i lavoratori e le imprese maggiormente danneggiati dalle restrizioni che si sono rese necessarie, ciò per evitare che la chiusura di aziende, che impattano sul mercato, facesse diminuire il PIL potenziale del paese. Nel mese di marzo, il Governo ha varato Il  “Decreto Sostegni”, utilizzando il margine di manovra di 32 miliardi, già richiesto dal precedente Governo. Un’ iniezione di fiducia per le attività e le partite iva colpite dalle chiusure degli ultimi mesi, con lo scopo di intervenire proprio su alcuni strumenti chiave, già impiegati dall’inizio della pandemia, come la cassa integrazione, il sistema dei ristori, la sospensione dell’attività di riscossione. Del pacchetto complessivo circa 11 miliardi sono destinati alle imprese e ai professionisti maggiormente danneggiati. Quasi 5 miliardi andranno, invece, al piano vaccini.  Ora, insieme, all’approvazione del DEF si ritiene opportuno chiedere al Parlamento un ulteriore margine di 40 miliardi per un nuovo provvedimento, grazie al quale gli aiuti a imprese e famiglie per quest’anno arriverebbero al 4%del PIL, questi aiuti avranno come destinatari in particolare i lavoratori autonomi e le partite IVA e si guarderà alla salvaguardia delle imprese più danneggiate dalla crisi. Ci si concentrerà poi, su una serie di investimenti pubblici, grazie alla risorse del Next Generation EU e alla disponibilità di fondi nazionali, un vero e corposo impegno, verso la ricerca, lo sviluppo, la digitalizzazione e l’innovazione come mai messo in campo prima. Per andare in questa direzione occorrono, però, le riforme previste dal PNRR che riguardano la pubblica amministrazione, la giustizia e poi il fisco che deve essere sottoposto a cambiamenti sostanziali, perché è una riforma che riguarda un sistema ormai obsoleto e che va rivisto e riorganizzato nei dettagli e nel suo complesso impianto. La riforma fiscale, come ha detto lo stesso Draghi nel suo discorso alle Camere, dovrà essere improntata sui criteri della progressività, dovrà affrontare la questione del prelievo e la revisione delle aliquote e dei meccanismi di riscossione, sarà collegata, anche a livello internazionale, alla tassazione delle multinazionali del web.  A fronte di questo, anche se il Governo sostiene che le regole fiscali europee vadano, comunque, riviste per rilanciare la crescita e la spesa destinata agli investimenti pubblici, il fine centrale rimarrà sempre la diminuzione del rapporto debito/PIL, che caratterizzerà la politica economica dell’esecutivo, come ha affermato il Ministro dell’Economia Franco nella premessa al Documento di Economia e Finanza. Questo programma economico, se ben attuato, e se riuscirà ad utilizzare al meglio le risorse europee, renderà più forte e sostenibile la crescita economica italiana e la sua finanza pubblica.

 

Alessia Potecchi

Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza

 del Pd Metropolitano di Milano