di Fabio Setta L’amarezza c’è ma la Salernitana può farcela. Il gol subito al primo minuto di recupero rischia di essere pesantissimo in chiave salvezza, ma domenica pomeriggio a Venezia la formazione granata avrà a disposizione due risultati su tre per centrare l’obiettivo salvezza. Servirà una squadra come quella vista nei primi trentacinque minuti, però, non certo quella uscita dal campo a testa bassa, stanca e delusa, dopo il fischio finale. A inizio gara, infatti, pimpante, accesa, determinata che con attenzione e concentrazione la Salernitana ha infiammato gli oltre 12mila tifosi presenti allo stadio Arechi. Il 4-3-3 di Menichini ha convinto, soprattutto la scelta di Orlando, titolare dopo due anni, che fin quando ha retto fisicamente, è stato una spina nel fianco della difesa lagunare. Proprio da Orlando è nata l’azione del gol del vantaggio con Jallow che ha premiato la sovrapposizione di Lopez, sul cui cross Djuric di testa ha battuto Vicario. Il Venezia ha accusato il colpo e la Salernitana dopo poco più di dieci minuti ha trovato al 25’ il raddoppio con Jallow bravo con una girata a capitalizzare una delle tante sponde di Djuric. L’Arechi è esploso, ribollente di entusiasmo. Djuric di testa le prendeva tutte, Jallow a tratti pungente come mai mentre Di Tacchio ha imposto la propria fisicità a centrocampo. Sembrava essere una notte magica. Verso la fine del primo tempo poi la squadra di Menichini ha arretrato il baricentro. Per tirare il fiato, in linea di massima ci poteva stare. Nel secondo tempo però la Salernitana ha continuato a restare troppo schiacciata dietro. Un po’ per la stanchezza, un po’ per un pizzico di timore, l’undici granata non è riuscito quasi più a impensierire gli ospiti. Il Venezia di Cosmi, allora, ha preso inevitabilmente coraggio. Non giocando chissà quale calcio, i veneti hanno sfiorato il gol soprattutto sulle palle da fermo. La Salernitana si è impaurita, in parte anche slegata, cercando soltanto la velocità di Jallow per ripartire. Qualche ripartenza magari poteva essere gestita meglio, ma il Venezia, per dovere ed onestà di cronaca ha sprecato diverse occasioni, prima di trovare il gol della bandiera con Zigoni. Poi all’ultimo secondo ci ha pensato Micai a salvare su Rossi. Ora tocca Menichini: deve ricaricare subito i suoi usciti dal campo a testa bassa. Al Penzo sarà una battaglia, ma la Salernitana può, anzi deve farcela.
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