di Fabio Setta
FROSINONE – L’espulsione di Ghiglione, alcune assenze importanti, una condizione fisica non certo eccezionale, le scelte di Colantuono, l’atteggiamento in campo. Potrebbero essere davvero tanti, in apparenza, le cause di questa sconfitta con cui la Salernitana ha chiuso un girone d’andata tanto deprimente quanto preoccupante. Invece padre di tale sconfitta, al di là degli episodi in campo, è la gestione societaria che in breve tempo sta riportando dopo oltre dieci anni la Salernitana in Serie C. Una gestione societaria incomprensibile, fatti di proclami non rispettati, di scelte annunciate e poi ritrattate, di passività ma soprattutto di assenza. Allo Stirpe non c’erano Milan e Busso e non c’era naturalmente Iervolino, il proprietario che da lontano, sempre più lontano, sta assistendo a questo naufragio tinto di granata. Con la sconfitta di Frosinone, la Salernitana chiude al terzultimo posto il girone di andata con un punto di vantaggio sulla coppia formata da Cosenza e Sudtirol. Inutile sottolineare che, se fosse finito oggi il campionato, i granata sarebbero in terza serie. Domenica si rigioca a Catanzaro, poi ci sarà l’apertura del mercato e la pausa prima della ripresa fissata per il 12 gennaio. Giorni importanti per rinforzare la rosa e fare magari anche una valutazione sul tecnico. Con cinque punti in sei partite, Colantuono, fin qui, non ha dato la scossa. Se dopo la gara contro il Brescia, il trainer si era dichiarato soddisfatto snocciolando dati di tiri in porta e possesso palla, difficile possa esserlo dopo Frosinone. Anche in undici contro undici, la Salernitana ha fatto ben poco in fase offensiva. Wlodarczyk, titolare al posto di Simy, non ha mai avuto un pallone giocabile. Con pochi uomini ad attaccare, i granata si sono limitati a controllare, con il chiaro intento di tornare a Salerno con un punto, con i padroni di casa che hanno colpito sì un palo ma non hanno mai dato l’idea di avere la chiave di volta per aprire la difesa ospite. A inizio ripresa, Colantuono è corso ai ripari scegliendo, in inferiorità numerica, la via della trincea, con Jaroszynski al posto di Braaf e Gentile Hrustic a prendere il posto degli ammoniti Tongya e Ruggeri. Greco, sulla panchina ciociara, ha invece pescato l’asso vincente, Kvernadze che al 63’ attraversando praticamente tutto il campo palla al piede, inseguito dai giocatori granata, ha sbloccato il risultato. Ironia del caso, con un tempo da giocare in trincea, la squadra di Colantuono è riuscita a prendere gol in ripartenza, così come al minuto 84’ quando Kvernadze ha fornito l’assist per Ambrosino che ha chiuso il match. Subito dopo ci ha provato Simy con il primo tiro dei granata di una partita che i è chiusa con i fischi dei tifosi granata. In questo 2024, neppure questa è una novità.
FROSINONE-SALERNITANA 2-0
FROSINONE (3-4-2-1): Cerofolini; Biraschi (46’ Kvernadze), Monterisi, Lusuardi; Oyono J., Darboe, Gelli, Oyono A. (79’ Bettella); Partipilo (69’ Ambrosino), Begic (85’ Garritano); Pecorino (69’ Tsadjout). A disposizione: Sorrentino, Ghedjemis, Vural, Szyminski, Canotto, Barcella. All. Greco
SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Ruggeri (46’ Gentile), Ferrari, Velthuis; Ghiglione, Soriano, Amatucci (73’ Simy), Tongya (46’ Hrustic), Stojanovic; Braaf (46’ Jaroszynski), Wlodarczyk (73’ Kallon). A disposizione: Fiorillo, Corriere, Torregrossa, Njoh, Reine-Adelaide, Dalmonte, Fusco. All. Colantuono
ARBITRO: Pezzuto di Lecce (Scarpa di Reggio Emilia-Regattieri di Finale Emilia. IV Uomo: Vergaro di Bari. VAR: Marini di Roma 1. Assistente VAR: Volpi di Arezzo)
MARCATORI: 63’ Kvernadze, 84’ Ambrosino
NOTE: Spettatori 11.105 (quota abbonati 8.168), 1021 dei quali provenienti da Salerno. Ammoniti: Ruggeri (S), Amatucci (S), Biraschi (F), Tongya (S), Espulso al 46’pt Ghiglione (S). Calci d’angolo: 5-1 per il Frosinone (3-1 pt). Fuorigioco 2-0. Recupero 1’+1’pt, 4’st.