di Brigida Vicinanza
Non è bastato il “blitz” di ieri mattina da parte del Presidio permanente negli uffici dell’Arpac alla ricerca della verità, di spiegazioni e motivazioni valide. Le Pisano riapriranno i cancelli e rimetteranno in funzione i forni, anche se significa sottoporsi ad ulteriori controlli, analisi e rilevamenti. Fatto sta che il lucchetto verrà tolto per l’ennesima volta, dopo “l’ok” della Regione Campania, in seguito alla relazione positiva inoltrata dall’ente agli uffici regionali, che dimostra che le criticità strutturali all’interno dell’opificio di Fratte sono state superate. Il provvedimento è stato inoltrato durante il pomeriggio di ieri a firma del dirigente regionale Antonello Barretta e protocollato alle 15.45 e poi trasmesso agli enti interessati e alla proprietà. L’attività produttiva potrà infatti riprendere dato che gli interventi e le iniziative promosse dall’azienda risultano eseguiti come da relazione dell’Arpac, fermo restando che bisognerà verificarne l’efficacia ad impianto in esercizio appunto. Entro 30 giorni l’Arpac dovrà dunque condurre i controlli, anche di tipo analitico ed effettuare tutti i rilevamenti utili a verificare il rispetto dei limiti emissivi, l’idoneità e l’efficienza delle misure provvisorie proposte dall’azienda per il superamento delle criticità riscontrate ad impianto in funzione, relativamente e nello specifico al camino E1, dal quale è emerso il superamento dei livelli di monossido di carbonio. La famiglia Pisano ancora una volta riesce a superare l’ostacolo amministrativo e a far ripartire la produzione. Si tratta del secondo provvedimento di sospensione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) emesso dalla Regione Campania. Una terza sospensione comporterebbe, invece, la revoca dell’autorizzazione e la chiusura totale dello stabilimento di Fratte. Ma la battaglia per i Pisano non finisce qui. Sullo sfondo c’è il provvedimento di riesame dell’Aia, sempre a firma del dirigente regionale. Nel corso del nuovo iter la Regione Campania avrebbe chiesto chiarimenti in merito alla mancata Via (valutazione di incidenza ambientale). Richiesta che i Pisano hanno portato all’attenzione del Tar che ora dovrà esprimersi – in sede cautelare – il prossimo 6 luglio. Ad opponendum c’è già la costituzione del comitato “Salute e Vita” attraverso il legale Oreste Agosto. Infine, sempre i Pisano, dovranno ottemperare ad una ordinanza emessa dal sindaco Enzo Napoli. Ma intanto, sulla delocalizzazione, non si apre nessuno scenario.