“Raffaele Cutolo era ricoverato da molti mesi nell’ospedale di Parma ed è morto per una polmonite a cui si e’ associata una setticemia del cavo orale. Era da due giorni in choc settico e non ce l’ha fatta. La situazione era grave”. Cosi’ l’avvocato Gaetano Aufiero, legale del boss della Nuova Camorra Organizzata. Quanto alle esequie, il legale ritiene probabile che ci sarà “una funzione privata ad Ottaviano”, paese natale di Cutolo e in provincia di Napoli, perchè quasi certamente una cerimonia sara’ vietata dal questore di Napoli. “Ho sentito un nipote di Raffale Cutolo subito dopo la notizia arrivata da Parma e ho cercato di mandarlo a casa dalla moglie, in modo che non apprendesse della morte del marito dalla televisione”, spiega. “Vogliono ammazzare mio marito. Non ci danno informazioni sulle sue reali condizioni di salute, si sono limitate a dire che è finito in ospedale solo per qualche colpo di tosse, cosa poco credibile. L’ultima volta che l’ho visto, al colloquio mensile, era spento, indifferente, incapace di qualsiasi reazione emotiva. È la prima volta che accade dopo tanti anni di detenzione. Vogliono uccidere Cutolo, vogliono sbarazzarsi di lui, come hanno fatto per Riina, Fabbrocino, Provenzano: vogliono farlo uscire morto dal carcere”. Aveva dichiarato la moglie del boss pochi giorni fa. Tra i tanti episodi, racconti e leggende che circondano la vita in carcere del boss Raffaele Cutolo, fondatore della Nuova camorra organizzata, c’è anche quello degli schiaffi a Renato Vallanzasca. Il particolare emerge durante un’udienza del procedimento imbastito contro la Nco, quello stesso tristemente conosciuto come processo Tortora, perché tra gli imputati figurava ingiustamente anche il noto presentatore genovese venuto a mancare nel 1988.
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