La Nostra Libertà “conquista” le cinque stelle. Antonio Borrasi da attivista pentastellato approda come capolista nella civica guidata da Antonio Cammarota. «Il progetto di Cammarota – dice l’avvocato Borrasi – è aperto a tutta la cittadinanza e da cittadino ho sete di sapere e conoscere il Comune, sapere perché la nostra amministrazione spende soldi inutilmente». Trasparenza e partecipazione sono le prime parole di Borrasi e Cammarota. E sul suo slogan “senza compromessi” Cammarota dice: «Sempre senza compromessi, a testa alta e tra la gente, oltre i partiti perché i partiti non hanno più la forza di rappresentanza di interessi generali, ma sono soltanto rappresentativi di gruppi di potere. Il centrodestra del popolo non è quello del potere, quella di Forza Italia è soltanto una operazione di potere e di calcolo, noi rimaniamo gli unici veri civici di Salerno, senza compromessi che sono nelle corde degli altri. Per noi essere civici significa essere politici e stare dalla parte della gente, come abbiamo fatto sempre, con tutte le proposte e i punti che trattiamo già da tempo, frutto della partecipazione dei cittadini». Senza rinnegare la destra, Cammarota sposa il progetto di Borrasi e Borrasi quello di Cammarota. «Punti di contatto ne abbiamo», dicono entrambi. «Con piacere – precisa Cammarota – vengo dalla destra vera, ma ho votato alle Europee e alle Regionali Movimento 5 stelle. Credo che la democrazia sia un valore ma appartiene a chi ci crede. Chi aveva parlato di me accostando il mio nome ai compromessi, credo che ora debba lavarsi la bocca, noi andiamo avanti con intransigenza morale che appartiene alla nostra storia, altri sono figli dell’opportunismo e fondamentalmente senza storia». Quanto ai problemi della città, Cammarota spiega: «Le proposte che abbiamo portato in consiglio comunale in questi cinque anni, con la partecipazione delle categorie private della produzione per difendere la nostra economia e il lavoro dei giovani. Struttureremo il progetto in tre assi, la città del lavoro, la città del mare e la città della partecipazione con un’ appendice ai rioni collinari. Istituire poi il marchio commerciale e turistico di Luci d’artista proprio nell’idea di valorizzare la nostra economia, affinchè diventi proprio un marchio del commercio salernitano da promuovere perché se non difendiamo il lavoro dei nostri giovani sono costretti ad andare via e questa terra destinata al declino. Dobbiamo istituire un piano del commercio salernitano, affermare delle iniziative specifiche e settoriali istituendo una consulta dei commercianti, e favorire la vendita dei prodotti salernitani. Non abbiamo un assessorato al commercio e questo rende l’idea di come la città sia abbandonata a se stessa, il nostro programma comunque è la raccolta delle iniziative e della partecipazione e degli atti che sono state formalizzate in consiglio comunale». Che sia una vera e propria “casa di vetro”, incalza Antonio Borrasi: «Ho sempre denunciato la mancanza di un “palazzo di vetro” a Salerno. Cosa deve fare il cittadino per sapere il politico all’interno del Consiglio comunale cosa fa? Il politico è un dipendente e come ogni dipendente può essere controllato dal proprio datore di lavoro. Bisogna mettere “le telecamere” sui politici, per vedere cosa fanno, il cittadino si disinteressa alla politica perché quest’ultima dice una cosa oggi e domani ne fa un altro e lui non lo sa, perché non sa nulla di ciò che succede». (andpell)
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