Di Marco Vecchio
Non ha peso il colore. Viaggia leggero come una piuma nel mondo, forse e’ un Dio invisibile che si diverte a confondere, si nasconde tra i cieli lontani in cui lo sguardo si perde innamorato; l’ora azzurra, quando uno sciame di rondini attraversa gli occhi e disegna cerchi infiniti. Sono affascinato dal fluire di quei segni come partiture musicali, o il mutare cangiante delle nuvole, una sfida alla tavolozza di Tiepolo! Come definire il colore se non armonia? Armonia nel suo caos, nelle ombre di una città di pietra che ritrova se stessa lontana dal rumore, e poi, l’inarrestabile azzurro! “E’ già autunno! Ma perché rimpiangere un eterno sole, se siamo impegnati nella scoperta dello splendore divino, lontano da tutti gli altri che sulle stagioni muoiono…” scrive Arthur Rimbaud nel suo Addio. Credo che nel colore sia il senso della vita, dev’essere quello che non si puo’ evitare di dire, e che una magia traduce…