di Salvatore Memoli
La Chiesa è la casa di tutti ed in questa casa molti di noi sono cresciuti. Riscoprirla aiuta a ricercare i valori che fanno parte della nostra vita. Li abbiamo contestati, forse rifiutati. Essi sono rimasti con noi, assopiti, ricoperti di polvere annosa, indifferenza e dileggio. I valori dell’infanzia, poi, sono intramontabili. Basta un breve accenno e tutto si riavvia, tutto ritorna, riporta le lancette all’ora dell’ultimo appuntamento. Nei vuoti della vita, quella costruita faticosamente, dimenticandosi, tralasciando quello che si era, per correre velocemente incontro agli appuntamenti di una vita che offre tante distrazioni, distrazioni che si coprono di oscurità, non abbiamo avuto il tempo di ricordare i nostri inizi. Anzi li abbiamo volutamente scartati, vivendo come rinnegati, correndo incontro al nuovo, a tutto ciò che alleggeriva il nostro esistere, il nostro stare soli in un mondo che cancella una parte di noi per omologarci a chi vive modernamente. Si corre, si cercano le ragioni di tante scelte e ci si sforza di apparire lontani da sentimenti e da valori che sono antichi e superati. Tutto sembra aiutare una persona a ritrovare un equilibrio nuovo, uno stato di vita dove non c’è posto per i messaggi antichi, quelli appresi in famiglia, coltivati insieme ai propri cari. È così la vita per tante persone! Tutto va avanti per anni ma tutto può cambiare in qualsiasi momento. Ogni cambiamento richiede un supporto, una buona occasione, una circostanza che proietta il passato nel vivere quotidiano, anche il recupero di antichi insegnamenti di base deve essere sollecitato per ritornare a brillare. Ed è così che il Natale si offre silenzioso a recuperare tutto ciò che cova sotto la cenere. Basta una luce, un ambiente che richiama tutto quello che non abbiamo mai perduto, ciò che è vero, ciò che sta dentro di noi da sempre e che chiede di riavere lo spazio che gli è stato sottratto. La Chiesa ci ripete con la sua liturgia il mistero dell’Amore di un Dio che si avvicina all’uomo. Lo ricerca sempre, non perde occasione, lancia il suo SOS per farsi accettare. La Liturgia della notte Santa ci propone la semplicità di una grotta e di un bambino protetto dagli animali. Se avessimo tempo per capire, per riflettere, per integrare tanta nudità nelle pieghe di tanta superbia, intelligenza, raziocinio, materialismo e assenza di disponibilità, potremmo mettere tutto in discussione. Il passo per ricominciare presuppone che ciò che si giudica grande deve diventare piccolo e ciò che si presenta piccolo deve essere riconosciuto come Grande. Il Natale è tutto questo! Quando nella vita di una persona si ritorna a far brillare quello che era stato oscurato e gli si riassegna la centralità nella vita, tutto assume contorni luminosi che s’irradiano in tutta la vita delle persone. Quanto vorrei che in ogni persona potesse essere recuperata l’innocenza dell’infanzia. Quello stato di grazia mai veramente capito che rinnova in tutti il genuino stupore per ogni cosa. Se solo sapessimo ridare a certi avvenimenti un valore di autenticità, potremmo recuperare fasci di luce, imprigionati in fondo alla memoria, restituendo alla nostra stessa vita l’entusiasmo dei grandi momenti e l’originalità di pulsioni che solo danno forza e stimolo, restituendo luce nello scenario sbiadito. Spero per tanti che il Natale sia questa luce riscoperta che spinge a dimensioni nuove di vita.
Tutti ne hanno bisogno, a tanti farebbe benissimo rivedere la vita con gli occhi illuminati della Fede. Con le luci di un presepe nascosto in un angolo e gli occhi abbagliati di tanti, riaperti dopo tanta oscurità.
Non beni materiali, ma i principi fondamentali di una società di valori dello spirito, possono far rinascere nelle singole persone e dalle singole persone alle comunità, un arcobaleno di novità, dove stanno bene le cose dello Spirito. Allora non esitiamo a fare il presepe che riscalda gli ambienti dove viviamo, mettiamo l’albero in un punto in cui tutti possono accedere mettendo doni e aspettando i suoi.
Riaccendiamo l’armonia del Natale e ripassiamo quelle belle fantasie di emozioni che rendevano il mondo ricco di tanta semplicitá! Nella misura in cui ci incarichiamo di aprire squarci di luce nuova, facciamo che arrivi a tutti! Solo così la solidarietà sarà una festa di tutti e di tutto. Una ricchezza che costa poco e restituisce grandi benefici a tutti.