Al via la terza edizione del Festival Berniero, che si svolgerà presso il convento dei frati cappuccini di San Pietro alli Marmi nei giorni 19 e 20 Novembre 2019.
Di GAETANO DEL GAISO
E’ stato illustrato nella mattinata di ieri, nelle aule del suggestivo plesso monumentale di San Pietro alli Marmi, il cartellone della III edizione del festival Berniero, il cui tema, per quest’anno, è Lumina – dal latino lumen, nis, lume, luce – e il cui intento è quello di cogliere gli aspetti positivi della vita seguendo l’esempio di coloro i quali hanno operato nel bene nella lotta contro il male. Non è un caso, infatti, che il festival porti con se il nome proprio di Berniero, il ‘Santo operaio’ che da Burgo de Osma, spogliatosi dei suoi titoli e dei suoi averi, si recò in pellegrinaggio alla scoperta dei luoghi dell’apostolo Pietro, fermandosi quindi a Eboli dove venne accolto dai frati benedettini che gli concessero di dormire in uno speco sottostante il sagrato della badia di San Pietro, dov’egli condusse una vita di preghiera e di penitenza, aiutando gli abitanti dell’antica Evoli a far fronte ai rigori autunnali, che proprio in quell’anno risultarono essere particolarmente violenti e distruttivi. Il festival Berniero è un festival che non vuole ragionare sul peso ponderale delle parole itineranza, accoglienza e integrazione, ma che anzi vuole ‘portarne alla luce’ i reali potenziali applicativi in un contesto sociale, culturale, politico ed economico – quale quello ebolitano – affetto da una gravissima forma di narcolessia di intenti e sul quale il suo ideatore, Giovanni Sparano, presidente dell’Associazione Berniero, vuole ‘far luce’ perché questo non tramonti in un nuovo medioevo delle coscienze, attraverso la riscoperta della spiritualità e della sacralità delle terre che oggi gli appartengono, dei suoi colli, dei suoi oliveti, dei suoi monumenti, della sua storia, del suo retaggio. “La luce, simbolo di speranza nel difficile periodo in cui viviamo dal punto di vista sociale”, illumina la vacua tenebra della scellerata indifferenza che è il cupo e obnubilante leitmotiv di questa nostra esistenza, ripiegata più volte su sé stessa come un tappeto lacerato destinato a decorare quel polveroso e oscuro anfratto che è il nostro spirito; aprirsi al prossimo, alla vita, alla verità che risiede nella luce è l’unico modo per estinguere il male del mondo, suggerisce padre Angelo Di Vita, frate guardiano del convento di Eboli, che appeso a un fil di voce ci invita a seguire le orme di Berniero, a operare nel bene per generare altro bene e quindi porre la parola fine agli orrori che oggi dilaniano il volto del mondo. E perché questo bene possa essere infuso in quante più coscienze possibile, c’è bisogno di dialogo, Ecco perché Benedetto Giacobbe, esponente dell’Associazione Berniero, dialogherà coi partecipanti a questa due giorni di grande spiritualità, musica, dialogo e letture, che è stata fortemente voluta dal sindaco della città di Eboli, Massimo Cariello, dall’Associazione Berniero e dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, e che vanterà ospiti del calibro di Erri De Luca, Franco Arminio e Radiodervish che ne animeranno i vari momenti. “È la terza edizione di un evento – ha affermato il sindaco – in cui abbiamo creduto fortemente. L’idea proposta da Giovanni Sparano di diffondere la conoscenza di San Berniero, recuperarne il culto nella comunità ebolitana, anche attraverso momenti di approfondimento culturale, è una formula vincente. Giovanni è ritornato a Eboli, nel suo territorio, dopo diversi anni contribuendo alla crescita sociale e culturale della nostra città. Unire la sacralità dei luoghi in cui si svolge il festival, la sacralità religiosa quindi, a quella della terra e dell’approfondimento culturale è stata una intuizione a cui abbiamo voluto dare tutto il nostro supporto. Credo sia il modo migliore per portare alla luce una sempre maggiore conoscenza del nostro Santo compatrono”. Torna, inoltre, il “Premio Berniero. Custode degli ulivi”. Alla sua seconda edizione, il riconoscimento è conferito a coloro che si sono distinti per la cura e la particolare attenzione nel preservare gli uliveti e i paesaggi che disegnano. Quest’anno il premio sarà assegnato al Comune di Morigerati con il loro progetto “Paese Ambiente”. Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Morigerati, infatti, è stato il primo territorio a offrire ospitalità diffusa in armonia con le tradizioni e la cultura locali oltre che con i ritmi della natura.