di Monica De Santis
“Quello che è successo a Guido Cataldo non mi ha meravigliato neanche un poco. Ho parlato anche con lui è gli ho detto che non doveva meravigliarsi, che era tutto normale”. Antonella Quaranta è un’attrice salernitana, formatasi alla scuola di Annabella Schiavone, oggi ha una sua compagnia teatrale “Arcoscenico” con la quale mette in scena, insieme al suo compagno Rodolfo Fornario spettacoli sempre molto divertenti e che riescono a richiamare tanti spettatori. Antonella interviene in merito alla polemica di questi giorni lanciata sul suo profilo social da Guido Cataldo, dopo la serata del “Premio Scocozza”. Partecipato per modo di dire, perchè dopo la consegna dei premi, tutti loro hanno pensato bene di lasciare la sala, mentre sul palco si stavano esibendo alcuni artisti salernitani. Un gesto poco cortese, che non è passato inosservato non solo agli occhi di Cataldo e degli artisti ma anche del pubblico che non ha gradito il fuggi fuggi delle autorità. “Come dicevo la cosa non mi ha meravigliato – prosegue ancora la Quaranta – perché la stessa cosa è capitata diversi anni fa anche a me. Come tutti sanno io sono stata cresciuta da Annabella Schiavone, non solo artisticamente ma anche nella vita privata. Ero molto legata sia a lei che a sua madre. Ecco perché a dieci anni dalla sua morte, avevo da poco partorito mio figlio, decisi di organizzare con il mio ex marito, una serata in suo onore. Mi fu concesso dall’Amministrazione Comunale l’uso del teatro Verdi. Invitai tantissime persone, tutte quelle che avevano conosciuto Annabella e dicevano di essere suoi amici, tutti gli artisti salernitani, tutti i politic. Il risultato? fu un vero fallimento, non venne nessuno se non qualche artista salernitano e Vincenzo De Luca, che allora era sindaco di Salerno. Ma anche in quell’occasione De Luca salì sul palco fece i saluti di rito e poi andò via. Ricordo che il giorno dopo anche la stampa locale mi attaccò duramente, accusandomi di non aver organizzato bene la manifestazione, ma non era così. Io avevo fatto tutto bene è solo che purtroppo Salerno ha la memoria corta e non celebra i suoi figli. Solo il presidente dei giornalisti salernitani Enzo Todaro, scrisse, non ricordo su quale giornale un bell’articolo su di me e sulla manifestazione. Criticando anche lui il disinteresse soprattutto di una certa classe dirigenziale che corre se viene il nome di grido, l’attore famoso, ma che non ascolta la cultura cittadina e non ascolta gli artisti locali. Insomma questi sono corsi e ricorsi storici. Quello che è successo a Guido Cataldo purtroppo non sarà l’ultimo episodio del genere, ce ne saranno purtroppo altri. Io intanto, decisi allora che mai più avrei organizzato serate speciali o di gala e così è stato. Mi sarebbe piaciuto, ma se il risultato deve essere questo preferisco recitare”.