di Red. Cro.
Nella base di Forza Italia Salerno c’è fermento, l’intervista di Gaetano Amatruda ha agitato le acque (nel partito e nella comunità social degli azzurri) ma per il momento i quadri provinciali scelgono la via del silenzio. Questa volta la posizione dei ‘dissidenti’ è chiara. Amatruda è forte dell’antico rapporto con Stefano Caldoro, che non si fa trascinare in polemiche, ma appare isolato e sono solo i ‘fedelissimi’, per il momento, a scendere in campo. Il giornalista socialista è in difficoltà anche se prova a trasferire entusiasmo ed a giurare che in tanti sono disponibili a sostenere la sua battaglia. L’intervista, rilanciata sulla sua pagina social, ha registrato un discreto successo. Le prime reazioni sono indicative di un malessere, della esigenza di portare il dibattito all’esterno e del desiderio di energie nuove di partecipare al dibattito. Parlano dirigenti di base ed imprenditori che non hanno fatto mai mancare il sostegno agli azzurri. Non è il coro dei soliti noti ma voci che vengono dalla base. La bomba è innescata ed adesso bisognerà vedere gli effetti. Tutto, come probabile, si tradurrà in un nulla di fatto ma bisognerà attendere. A suonare la carica è l’avvocato Fabio Mammone, sulla carta vice coordinatore cittadino del partito. Lui, con l’avvocato Rosita Orlando e la dottoressa Lina Marinelli, da tempo si fa portavoce del malessere. Senza Giuseppe Zitarosa, passato con la Lega, è l’uomo che ha più consensi in città se si scorre l’ultima lista alle amministrative. “Concordo pienamente con Gaetano Amatruda. Si apra una nuova stagione che punti davvero al rinnovamento ed alla formazione di una classe dirigente capace di interpretare le esigenze della società civile tutta, onde soddisfarne istanze ed attese” dice l’avvocato. “Questi due anni di militanza sono stati impegnativi e soprattutto caratterizzati da un’empasse voluto ad arte al fine di arrestare ogni iniziativa che potesse oscurare la figura dei feudatari. Sono per una azione che si fondi non sulla sterile protesta bensì su di una proposizione costruttiva che sappia palesare i limiti delle politiche fondate su interessi di setta”. Per Mammone “questa voglia di fare ha trovato l’ostruzionismo di chi avrebbe dovuto accoglierne con entusiasmo il dinamismo. Addirittura c’è chi ci ha definito noiosi. Ebbene a costoro io chiedo cosa hanno fatto in venti anni di militanza in forza Italia? Noi crediamo in una nuova alba e continuiamo a portare avanti il nostro desiderio di rinnovamento. La politica al servizio dei cittadini e non più i cittadini servi di meri sistemi di potere”. Carmine Romaniello, commissario del Nuovo Psi di Salerno, prova ad indicare un’altra direzione “Forza Italia doveva e deve rappresentare il cuore della colazione. Dovrebbe mettere insieme più storie e sensibilità. Il gruppo di Salerno è chiuso, allergico ad ogni forma di collaborazione. Mi auguro amici come Gaetano vogliamo dedicarsi a progetti più interessanti”. Per Romaniello, che si muove nella scia della vecchia idea doppia tessera Fi-Nuovo Psi è il momento di fare altro “C’è un mondo fuori Forza Italia, dobbiamo parlare a famiglie ed imprese. A giovani e professionisti e bisogna fare questo a Salerno”. Luca Lamberti, imprenditore ed esponente del Mondo associativo, parte da una considerazione personale per lanciare un allarme “Ho in questi giorni la crisi del quindicesimo anno di elettorato in Forza Italia. Un partito che non riconosco più” dice per poi rilanciare “Più che una Olivetti, questa Forza Italia a Salerno, con i suoi dirigenti, sembra la Fiat di fine anni 80 inizio 90. Si, le vecchie e orrende Duna e Regata. Siamo fermi al 94, è l’unico partito che non si è rinnovato ed ha impedito l’ingresso di nuove energie. Nessuno fa passi indietro. Nessuno fa autocritica”. Per Lamberti, che è protagonista del dibattito social di Forza Italia “Sono sempre gli stessi, a rivendicare, nel contesto salernitano, le innumerevoli e sonore sconfitte. Accade nel partito di Silvio Berlusconi che è sinonimo di innovazione. Ma in quale azienda si riconfermerebbero manager che portano puntualmente bilanci in rosso?! La Fiat ebbe l’intuizione e il coraggio di dare il timone ad uno dei più grandi manager italiani, Sergio Marchionne. È diventato leader mondiale. Cosa aspetta Forza Italia?”. Sarcastico, sui social, il Professore Aniello Salzano. Ad Amatruda che parla di “Olivetti ai tempi del tablet” risponde “Fasano non è uno scrittore. È un pensatore”, una battuta elegante per accogliere l’assist e difendere comunque Fasano.