Concerto inaugurale venerdì sera nello splendido auditorium di Policastro Bussentino per la formazione che si avvarrà della bacchetta di Raffaele Iannicelli
Di OLGA CHIEFFI
Ormai non si contano più le formazioni sinfoniche, da camera giovanili e non con le diverse sigle che da qualche anno imperversano nella nostra provincia. Mecenati di diversa forza s’impegnano a creare scuole, accademie, per “fare” qualcosa per i giovani, ponendo sui podi con bacchetta in mano, persone cui nulla si può dire circa titoli e “carte” poiché ne invaderebbero cattedre e scrivanie, ma tanto sulle performance pratiche. Venerdì sera, passando per lo splendido auditorium che impreziosisce Policastro Bussentino, il Cineteatro Tempio del Popolo, fortemente voluto dal fattivo Sindaco Giovanni Fortunato, lo abbiamo visto illuminato e siamo entrati per la curiosità di visitare, in primo luogo, la moderna costruzione. Legno, acustica soddisfacente e a sorpresa, sul palcoscenico, buona parte degli eroi del Concerto all’Alba del Ravello festival, numerose prime parti dell’ orchestra del teatro Verdi di Salerno, tra ottoni legni e archi, strumentisti non certo di queste zone, un tour de force incredibile, per venire nel golfo di Policastro a suonare sotto le insegne dell’ Orchestra Classica Cilento, affidata all’ arco, trasformato prontamente in bacchetta, del contrabbassista Raffaele Iannicelli. Poco possiamo dire dell’esecuzione, poiché giunti sul finale, sulle note dell’ Ouverture della Carmen di George Bizet, l’immancabile spiegatissimo “Nessun Dorma” lanciato dall’ onnipresente tenore, Francesco Malapena, affiancato nel brindisi della Traviata da Rossella Costa un soprano che sta appena muovendo i primi passi nel repertorio lirico-operistico. I brani in scaletta, erano ampiamente nelle mani dei solisti della formazione salernitana, rimpolpata da qualche musicista di Camerota, tra cui abbiamo riconosciuto il percussionista Jerry Chirico e il clarinettista Gennaro Chirico, a cominciare dal Rossini della Danza, passando per le due suite dei più celebri balletti di Petr Ilic Cajkowkij, Il lago dei Cigni e Lo Schiaccianoci, qualche aria celebre, La donna è mobile dal Rigoletto, Recondita Armonia da Tosca, l’aria di Lauretta dal Gianni Schicchi, “O mio babbino caro”, qualche canzone napoletana ‘ O sole mio e Core ‘ngrato e Mattinata di Leoncavallo. Sul finale, dopo la presentazione dell’Orchestra voluta in primis da Carmine Iannicelli dell’ Associazione Cilento Milano, unitamente all’Ingegnere Francesco Terrone, mecenati di una cordata che vedrà coinvolti anche il consigliere comunale di Milano Carmine Pacente, cilentano trapiantato in Lombardia, l’Associazione dei Cavalieri della Tavola Campana, un’associazione di Albergatori Cilentani a Milano “Uniti e Liberi”, un po’ tutti i sindaci dei comuni cilentani, che naturalmente accoglieranno i concerti di questa formazione, e non per ultima la formazione dell’ennesima accademia musical-culturale per offrire una via di sbocco agli artisti cilentani, organizzare masterclass, divulgare la grande Musica. La serata intitolata “Quando la poesia diventa musica” ha salutato la presentazione anche di diverse pagine di Francesco Terrone, prolifico poeta e il cameo del clarinettista di Lentiscosa Gaetano Russo, che ha danzato sul palcoscenico col suo clarinetto, sulle note della Avemaria di Astor Piazzolla, prima di cedere la ribalta ai cantanti per il brindisi di prammatica della Traviata. Dopo anni di isolamento si riaccende l’interesse per il Cilento, a cominciare dalla pioggia di fondi piovuta su Vallo della Lucania sede dell’ istituto musicale Goitre, che accoglie i corsi di musica popolare tra cui quelli di zampogna e ciaramella, e che ha acceso occhi e menti finemente progettuali di quanti si propongono in veste di operatori culturali.