di Marta Naddei
Si ispirano alla protesta degli studenti di Hong Kong e chiedono il rispetto dei loro diritti e chiarezza sulla riforma della scuola.
Da mercoledì, il liceo scientifico Giovanni Da Procida di Salerno è “occupato” dagli studenti che hanno deciso di dar vita ad una forma di protesta senza però tralasciare l’aspetto didattico. Gli studenti del liceo Da Procida, infatti, proseguono con le attività scolastiche, seppur a modo loro: per la mattinata sono stati organizzati corsi alternativi autogestiti dagli stessi ragazzi, vertenti su tematiche di attualità o comunque inerenti materie quali la filosofia mentre per quanto riguarda le attività pomeridiane sono stati organizzati dei veri e propri eventi culturali che hanno come protagonisti sempre gli stessi alunni dello storico liceo salernitano che, in tal modo, possono anche dare libero sfogo alla loro creatività. La serata è prevalentemente dedicata alla guardiania dell’istituto.
Insomma, un’occupazione “costruttiva” che non prevede l’interruzione di un pubblico servizio.
Alla base della protesta del liceo Da Procida due aspetti, uno prettamente di carattere nazionale – che ha comunque ripercussioni sulla realtà locale – ed un altro che riguarda più da vicino la realtà salernitana.
«Ci siamo ispirati alla protesta di Hong Kong – spiega il rappresentante d’istituto Luca Di Giuseppe – e la nostra attenzione è focalizzata sulla riforma della scuola del Governo Renzi, in particolar modo per quello che riguarda il punto 6, ovvero la questione dei finanziamenti che non è molto chiara. Ci dicono che soldi pubblici non ce ne sono e che quindi possono essere lasciati aperti spiragli all’ingresso dei privati, ma non è chiaro in che modo e che misura e soprattutto questo dove porterà. Per quanto attiene il livello locale, ci stiamo prendendo uno di quegli spazi sociali che a Salerno mancano nella maniera più totale».