di Monica De Santis
“Il comune di Pontecagnano Faiano non sembra molto veloce nel guardare alcune istanze di condono, ed è molto strano specialmente se gli immobili da condonare insistono si in zona con vincolo Paesaggistico, ma dove attualmente sorgono decine e decine di case, ville e molte con belle piscine visibili a tutti, basta guardare google”. A denunciare l’accaduto è il dottor Vincenzo Petrosino che spiega come proprio nelle ultime settimane diverse persone si siano visti consegnare le istanze “a nome di proprietari deceduti da tempo avvio di procedimento per condono di casa ex rurale dopo ben 36 anni, quindi condono legge 28 febbraio 1985 sembra cosa possibile ma evidentemente strana”. Per Petrosino è ancora più strano “Se siano stati trovati cavilli magari non so, perché esiste qual cosina non conforme a quando fatto ben 36 anni fa, sarebbe stato opportuno verificarla, con l’attuale morto proprietario che fece l’Istanza”. Dunque Petrosino contesta la lentezza dell’amministrazione comunale, non solo attuale, ma anche di quelle precedenti, considerato che sono trascorsi ben tre decenni dalla presentazione del condonno e che solo oggi stanno iniziando ad arrivare le istanze. “Non credo che la Soprintendenza abbia avuto occhio fino e vigile in zona Picciola e Litoranea di Magazzeno, altrimenti bisognerebbe iniziare a fare le foto aeree dei vari immobili e capire come esistono alcune case e anche molte piscine e altro. – prosegue ancora il dottor Petrosino – Non so a quanti proprietari sono state inviate le raccomandate aventi per oggetto Sanatoria edilizia del 28 febbraio 1985, certo che il Comune dovrebbe iniziare a dare conto di tale ritardo, dare conto di eventuali precedenze su case e ville costruite con piscine, e forse una segnalazione alla magistratura non sarebbe inopportuna. Certo fa sorridere che un condono edilizio per piccoli abusi sia preso in considerazione con tanta solerzia oggi dal 1986”. Ed ancora il dottor Vincenzo Petrosino nella sua nota denuncia di quello che sta accadendo a Pontecagnano Faiano, scrive che “Forse esistevano precedenze e se in zona esistono dei vincoli, le case rurali che avevano questi vincoli avrebbero loro dovuto vincolare le opere che sono poi state fatte e molto probabilmente per esistere sono anche condonate. Interrogativi che porteremo alla ribalta della stampa, in quanto a Pontecagnano già anni fa esisteva il problema del cemento selvaggio. Per il momento voglio capire e vedere se in Italia esistono altre pratiche prese in considerazione dopo 36 anni e vedere anche quale “ severità “è stata dimostrata dalle commissioni. Tra l’altro sarebbe opportuno capire e vedere il criterio con il quale le varie commissioni hanno preso in carico le pratiche. Certo speriamo che sotto non esistono altri motivi, ma comunque vanno analizzati perché l’italia non può essere il paese dove altri credono che esistono specie a Picciola “gli indiani con l’osso nel naso”. L’amministrazione farebbe bene a tenerne conto anche in prossimità delle prossime elezioni che sembrano “calde”.