Quando quel rompiscatole del collega Rinaldi iniziò la sua inchiesta sulla gestione della Camera di Commercio di Salerno e sui conti in rosso della Intertrade, gestita da Innocenzo Orlando in molti, tra cui gli immancabili colleghi fruitori di ampie relazioni con la ex Presidenza, si affrettarono ad esprimere cordiale solidarietà a Guido Arzano, in attesa dell’imminente stagione estiva e degli immancabili appuntamenti sponsorizzati dall’Ente. Nessuno, compreso lo stesso Arzano che si degnasse di rispondere alle nostre domande, di spiegare le copie di quei bonifici che pubblicammo, un giro vorticosi di soldi che avrebbe dovuto far drizzare le antenne anche alla Procura di Salerno di cui si sono perse le tracce. Se fosse stato tutto falso avrei accompagnato personalmente Rinaldi a Fuorni. Invece nulla, il silenzio, mentre Cronache pubblicava sperperi su sperperi e operazioni bancarie tutte da chiarire.
Nulla. Anzi no. L’unico sussulto di orgoglio (diciamo così) di Arzano e della sua company, fu quello di deliberare l’incarico ad un noto penalista per l’immancabile querela, annunciata via stampa, forse nel tentativo di utilizzare l’arma della dissuasione a suon di carte bollate. Orbene, a quasi un anno da quella delibera di incarico, siamo ancora in attesa di notizie. Ci avrebbe fatto piacere parlare con un magistrato e illustrare le carte in nostro possesso. Come ci avrebbe fatto piacere spiegare la vicenda delle auto e motorino personali parcheggiate allegramente negli spazi della Capitaneria. Forse si può invocare la lentezza della Giustizia e tra un paio di anni –non so dove- si presenterà l’immancabile appuntato che chiederà le generalità dell’autore dell’articolo e del direttore responsabile. E forse a nostra difesa, più che le carte in nostro possesso, potremmo presentare l’intervista che Arzano ha rilasciato ieri ai colleghi del Mattino. In un passaggio, spiega, che il buco economico dell’Intertrade, è superiore ai 600mila euro ufficiali (come del resto riportato dal nostro Rinaldi, sempre ieri ma anche l’altro ieri), lasciando intendere che il fosso è ben superiore. Certo, manca la domanda successiva in cui si doveva chiedere la reale portata del deficit della gestione Orlando, dato in Germania dopo le frettolose dimissioni, ma probabilmente sarà sfuggita al collega che – a suo discapito- non si era prima d’ora occupato della vicenda. Certo, non basteranno le dimissioni ad Arzano per cancellare questa brutta pagina né l’onore è salvo. Perché noi non ci fermeremo qui, pur dovendo io sopportare ancora quel rompiscatole di Rinaldi.
Ps. A proposito di rompiscatole, qui a Cronache vi posso assicurare che non mancano. Ieri il collega Pellegrino ha informato i nostri lettori che due esponenti della maggioranza hanno litigato in Commissione per il progetto della cava di Ogliara. Progetto già ritirato altre volte in precedenza e improvvisamente comparso di nuovo in Urbanistica. Val la pena di approfondire la vicenda, anche considerando il consueto silenzio/assenso della pseudo opposizione a palazzo di città.