di Erika Noschese
“Parlare con l’Inps è impossibile, nonostante io abbia ricevuto una loro comunicazione a casa, che mi invitava a contattare telefonicamente la struttura per avere tutte le certificazioni necessarie”. A raccontare la sua storia è Clelia Spada, ex funzionaria dell’Inail che, dopo 42 anni “di onesto lavoro”, come tiene a precisare, è stata colpita da una malattia rara che la sta lentamente paralizzando. Per lei, oggi, è impossibile provare a comunicare con l’Inps per avere il Cu 2021, l’acquisizione di certificazione unica. “Sono una disabile grave. L’inps circa due mesi fa ha provveduto ad inviare ai disabili e alle persone anziane una comunicazione attribuendo un codice personale e un numero di telefono al fine dell’ottenimento di certificazione richiesta per le vie brevi – ha raccontato la Spada – Quindi, mi sono attivata perché mi serviva il Cu, l’acquisizione di certificazione unica 2021 ma c’è una segreteria telefonica e nessuno risponde al telefono nonostante io abbia più volte lasciato il mio numero di telefono e il mio nominato. Oggi, mi sento presa in giro”. L’Inps, infatti, nei giorni scorsi ha inviato una comunicazione con la quale invitava l’ex sindacalista a servirsi dello “Sportello Mobile”, dedicato agli anziani e ai disabili e “gestito direttamente da personale dell’Istituto che consente di fruire dei servizi Inps (per esempio: ricevere la certificazione unica o l’estratto contributivo, richiedere informazioni su un importo ridotto della pensione, informazione sui prestiti ai pensionati, reddito di cittadinanza, etc), senza necessità di recarsi in una sede Inps”, si legge nella comunicazione che conferma l’apertura del servizio telefonico dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. “Approfittano delle mie condizioni di salute, l’Inps mi invia un documento fino a casa, per ricevere la certificazione necessaria, attraverso un codice personale, eppure da tre giorni chiamo di continuo e non risponde nessuno – ha aggiunto la donna – Ho lavorato senza mai risparmiarmi, anche facendo straordinari a costo zero per poter svolgere la mia attività, a causa della mancanza di personale e non potendo erogare la richiesta perché ero responsabile dei provvedimenti dell’ufficio Infortuni”. La donna avanza anche un dubbio: “temo che questa innovazione non sia un obiettivo del sistema premiante 2021 dove i dipendenti, a luglio prendono l’acconto e a dicembre i conguagli altrimenti non c’è logica. L’operatore può assentarsi per 10 minuti, non tutti i giorni, per tutta la durata del servizio”, ha aggiunto la Spada che punta il dito contro il direttore dell’Istituto nazionale di Previdenza Sociale. “Non consento al direttore di approfittarsi delle mie condizioni fisiche, non deambulo e non posso recarmi presso la struttura – ha aggiunto la Spada – La mia malattia neuromuscolare ha peggiorato le mie condizioni di salute, non do la possibilità a nessuno di prendersi gioco degli indifesi soprattutto considerando che, per una vita, mi sono dedicata alle persone che soffrivano”. La donna chiede dunque spiegazioni sul malfunzionamento del servizio innovativo che dovrebbe aiutare le fasce deboli.