Infermieri furbetti, indaga l'Asl - Le Cronache Ultimora
Ultimora Salerno

Infermieri furbetti, indaga l’Asl

Infermieri furbetti, indaga l’Asl

Peppe Rinaldi

Tempi duri per i «furbetti della corsia», come sono stati qui ribattezzati i quasi 400 infermieri e Oss dell’Asl di Salerno imboscati negli uffici. Precisamente sono 370 a non svolgere la mansione per la quale sono stati assunti e per la quale vengono pagati, vale a dire assistere i medici e, soprattutto, i pazienti nel difficile momento della sofferenza: nobile professione certamente, meno nobile, molto meno nobile la condotta di alcuni e, soprattutto, di quanti hanno consentito e consentono loro di farlo. La notizia nuova è che la procura di Salerno ha aperto un fascicolo di indagine successivamente alla pubblicazione del 3 agosto scorso su queste colonne di un articolo che parlava, dati alla mano, proprio di questo insopportabile costume, peraltro non nuovo ma che nessuno ha mai realmente inteso stroncare, al di là di un festival di buone intenzioni e belle parole. Forse è giunto il momento della resa dei conti. Forse. A renderlo noto è la stessa Asl di Salerno, che pochi giorni fa ha inviato una lettera a tutti i “Centri di costo” della provincia. Per Centri di costo si intendono, tecnicamente, tutti i presidi ospedalieri, sanitari, i distretti, etc. che rientrano nelle competenze dell’azienda salernitana. “Per corrispondere a richiesta pervenuta dall’Autorità giudiziaria” – si legge nella nota dell’8 agosto sottoscritta da Giovanni Angione e Maria Vincenzina Zito, responsabili delle Gestione delle risorse umane di via Nizza – “si chiede di relazionare con urgenza rispetto alle mansioni svolte dal personale del comparto sanitario e socio-sanitario (infermieri, Oss) assegnato ai centri di costo indicati nell’allegato elenco. Si chiede di specificare, in particolare, per ogni nominativo indicato «le mansioni che svolgono gli infermieri e gli operatori socio-sanitari presso i centri di costo assegnati»”. Il virgolettato ulteriore della nota indica che i dirigenti Asl hanno ricopiato pari pari la richiesta della magistratura piovuto sulle rispettive scrivanie. I dirigenti dell’Asl, come si evince dal testo, hanno anche allegato alla nota un elenco di infermieri ed operatori socio-sanitari da sottoporre a verifica, elenco che comprensibilmente qui non pubblichiamo: non ha importanza, infatti, almeno non ora, conoscere i nomi di chi è (sarebbe) un furbetto che praticamente ruba lo stipendio da impiegato amministrativo nonostante non lo sia o debba fare altro, a discapito non solo del meccanismo organizzativo aziendale ma dell’intera collettività che si trova così doppiamente beffata, da un lato sotto il profilo del servizio reso all’utenza, dall’altro gravando sui costi complessivi in quanto alcuni tra i 370 furbetti percepirebbero da tempo anche l’indennità di corsia. La pubblicazione dei nomi, dunque, dipenderà molto dall’esito dell’approfondimento giudiziario in corso di svolgimento proprio in queste ore ferragostane, che non sarà solo di natura penale ma anche contabile, involgendo così sia la procura ordinaria che quella della corte dei conti. Vedremo. Tornando al fatto del giorno, come si dice, ecco che la nota dell’Asl prosegue specificando che “laddove il personale di che trattasi venga adibito in via prioritaria e/o esclusiva ad attività d’ufficio, si chiede sin da ora di trasferire ad horas il personale interessato ad unità operative ove possano svolgere le mansioni tipiche del ruolo sanitario o sociosanitario d’appartenenza”. Tradotto in parole povere: fate in fretta e spostate subito i furbetti dagli uffici e metteteli in corsia, dove peraltro dovrebbero stare da tempo, le nuvole stanno addensandosi all’orizzonte, muovetevi. E sarebbe anche ora, aggiungiamo noi. Che la cosa abbia creato allarme tra i vertici della sanità salernitana (e non solo, come vedremo nei prossimi giorni) lo si evince anche dal tono delle righe finali dell’intimazione fatta alla filiera del personale. Scrivono infatti i dirigenti Asl: “Eventuali comportamenti difformi e/o dilatori rispetto alla richiesta di cui sopra, sarà (forse volevano scrivere «saranno», ma sono errori che capitano, nda) oggetto di precisa relazione alla Direzione Strategica Aziendale per la valutazione delle conseguenti responsabilità”. Chiaro? Non c’è più margine per continuare a scherzare, in pratica ci hanno sgamati e dobbiamo correre ai ripari prima che i guai risalgano la scala gerarchica, su su fino al vertice: che, in fondo, è quello che dovrebbe pagare più di tutti non avendo vigilato e, in molti casi, avendo perfino avallato questo odioso comportamento, invero non esclusivo della categoria infermieristica. I sindacati? Be’, qui il discorso si complica, nel senso che la credibilità di questi organi, un tempo seri e fondamentali per la vita democratica del Paese, non è delle migliori, specie quando vengono fuori scandali come questo. Al riguardo giunge a questo giornale una dichiarazione di Vito Sparano, dirigente provinciale della Uil che più di una volta ha diffuso note riguardanti il problema e che a Le Cronache ha rilasciato questa dichiarazione: “Come UILFPL, abbiamo denunciato più volte questa problematica, saremo vigili al controllo sulle anomalie di questa Asl. Anche sui coordinatori facenti funzioni, in attesa da anni dei concorsi”.