di Andrea Pellegrino
Pontili, containers e box uffici da smontare. Questo è l’ordine partito dall’Autorità portuale di Salerno. Ieri mattina la disposizione ha già raggiunto alcune società presenti al molo Manfredi. Così alcune strutture mobili sono state già rimosse in attesa di nuove disposizioni. «Hanno iniziato dal gazebo (punto d’ombra per tutti i diportisti) – raccontano – poi un ombrellone, poi le piante, ora l’ufficio. Ovviamente paghiamo la concessione per tutto all’autorità portuale. Ora siamo sotto il sole, stanotte la passeremo fuori, o in macchina. Non abbiamo più niente, solo tanta rabbia. Siamo mortificati, viene voglia di gettare la spugna». Ad esprimere solidarietà è Gaetano Amatruda, portavoce di Stefano Caldoro che da “semplice cittadino” scrive: «Come è strana la mia città. Di fronte al Crescent, per me un monumento della speculazione edilizia, le autorità preposte chiedono di smantellare alcune strutture presenti sui pontili del porto commerciale. Offrono ristoro ed ombra ai diportisti. Sono piccole strutture (pochi metri quadrati) per i lavoratori che giorno e notte, in estate ed in inverno, garantiscono assistenza. Non sarebbero decorose dicono. Una balla. Qui c’è la cura e la dignità del lavoro. Ma non basta. Ed allora, in piena estate, vengono smontate. Si danneggia il turismo, i lavoratori ed i diportisti, per avvantaggiare alcuni privati che hanno strutture a Salerno. Il mostro del Crescent resta lì. In attesa qualcuno lo salvi definitivamente».