Pina Ferro
In una sola notte hanno distrutto oltre sessanta autovetture parcheggiate in strada, a Salerno, mandando in frantumi lunotti e finestrini. I diversi raid vandalici (per gli investigatori sarebbero almeno 150), in un’occasione registrati anche a Cava de’Tirreni, venivano messi a segno con l’utilizzo di pistole ad aria compressa. Con le accuse di saccheggio e devastazione la Procura di Salerno ha emesso 9 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti giovani appena maggiorenni. A firmare le ordinanze il Gip Mariella Zambrano su richiesta dei magistrati Cannavale e Cardillo. Ad eseguire le ordinanze sono stati i carabinieri della compagnia di Salerno, in collaborazione con gli agenti della squadra Mobile della Questura e gli uomini della Guardia di Finanza. Agli arresti domiciliari sono finiti: Ciro Torino, 28 anni; Carlo Verde 19 anni; Francesco Iaquinandi 23 anni; Gaetano Verde 19 anni; Corrado Fiamma 19 anni; Roberto Pagano 20 anni; Antonio Marrazzo 20 anni; Alfonso Ciancia 18 anni tutti di San Marzano sul Sarno e Antonio Iaccarino 29 anni di Pagani. Altri sette ragazzi sono indagati a piede libero. Tutti i ragazzi sono disoccupati solo uno è un operaio. In una sola notte, tra il 10 e l’11 ottobre scorsi, a bordo di due automobili, hanno sparato con le loro armi ad aria compressa contro almeno 60 vetture parcheggiate in strada, a Salerno, mandando in frantumi lunotti e finestrini: gli autori del raid. Gli atti vandalici sono stati registrati dai sistemi di video sorveglianza: in un video, diffuso dai carabinieri di Salerno, le immagini del raid che, secondo le forze dell’ordine, dovrebbero avere causato danni a molte più automobili visto che il numero dei veicoli coinvolti è stato ricostruito esclusivamente in base alle denunce presentate. I nove sono entrati in azione nel centro di Salerno, nel tratto che va da via generale Clark a via Benedetto Croce. Nel corso dell’attività investigativa, svolta anche grazie al contributo della Sezione Telematica del raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, sono stati raccolti concreti elementi di responsabilità nei confronti degli autori. Nel corso delle perquisizioni locali, sono state sequestrate le due pistole ad aria compressa utilizzate e il relativo munizionamento. “Ragazzi di provincia che la sera, davanti un bar, invece di decidere di andare a mangiarsi una pizza, preferivano organizzare raid per sfasciare auto, per divertimento e gratificazione – ha sottolineato il procuratore aggiunto di Salerno, Luigi Cannavale. La gang di giovani – poco più che maggiorenni – avevano creato una chat WhatsApp denominata “‘o sistema” dove parlavano dei loro comportamenti vandalici. Anche le icone della chat erano emblematiche in quanto rappresentavano catene, bare e altri simboli del genere”. Secondo il magistrato il numero delle autovetture, probabilmente, è superiore alle 150 (rispetto alle 60 accertate), ma non ve ne è traccia in quanto i proprietari non hanno neanche presentato denuncia o per danno non ingente o perché assicurati. “Sapendo di essere investigati, – ha detto ancora Cannavale – questi giovani hanno posto un freno a quella che poteva diventare una escalation. Acquisendo i telefoni, abbiamo avuto modo di constatare che i soggetti avevano questa chat. Un dato che mi preme sottolineare è che vi erano altri membri di questa chat, sempre maggiorenni, i quali hanno avuto la forza morale di dissociarsi immediatamente dal gruppo criminale e, sentiti a sommarie informazioni, ci hanno precisato che i giovani erano soggetti di alta pericolosità che stavano già programmando altri atti violenti nei confronti di altri soggetti. Non è stato facilissimo individuare la prima autovettura che transita ad alta velocità mentre il lunotto dell’automobile bersagliata esplodeva. Il lavoro è stato certosino ed estremamente tecnico, perché ha consentito di mettere insieme tutti gli elementi del puzzle”. La prima autovettura è stata colpita sulla tangenziale di Salerno: un’auto in movimento. Nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2017 hanno colpito la città di Salerno nel viaggio d’andata e poi di ritorno hanno colpito le autovetture parcheggiate a Cava de’ Tirreni. Tutti e nove i ragazzi saranno inter- rogati venerdì dai magistrati che hanno condotto le indagini e che in pochi mesi ha portato all’individuazione dei ragazzi autori dei raid vandalici.
Lembo: «Segnale immediato per dimostrare che ci siamo»
«Giovani resisi responsabili del delitto di devastazione, reato gravissimo che comporta una pena molto severa perché non è semplice danneggiamento. – Ha sottolineato il Procuratore Corrado Lembo – Si dedicavano a scorribande per tutto il centro cittadino, producendo, senza alcun motivo specifico, danni a un gran numero di cittadini, turbando il senso di tranquillità e sicurezza della comunità. E’ un fatto di notevole gravità che è stato sanzionato con i domiciliari. Abbiamo dato un segnale immediato non solo a questi giovani, ma alla nostra comunità per dimostrare che forze dell’ordine e magistratura ci sono”.
In chat i commenti agli articoli sui raid
Ascolta e canticchia la canzone del neomelodico Gianni Vezzosi “‘O Killer”, Carlo mentre invia un messaggio vocale sulla chat del gruppo e chiede notizie agli altri componenti di alcuni atti vandalici compiuti su un’auto. In chat venivano usati molti nomi di fantasia, c’era ad esempio Birillo. I ragazzi della gang erano molto attenti ad informarsi di quanto veniva detto in merito agli atti vandalici di cui si rendevano protagonisti. E sempre in chat erano soliti commentare anche gli articoli pubblicati da siti web e giornali che parlavo degli atti di vandalismo che compivano durante la notte in città. “Agg ritt che asciv v ngopp e giurnakl. Ahahahah” scrive uno di loro e Birillo risponde prendeno in giro gli automobilisti “Sai chill poc ca a teen ancora bon quanta risat s stann facen”. Dice riferendosi agli automobilisti che ancora non sono stati colpiti dai colpi di pistola. Ogni commento è seguito da faccine sorridenti. e poi prendendosi commentando le notizie parlano degli autori come “gente di merda”. Il componente della chat Antonio Zukkulell, un giorno, pubblica sul gruppo la notizia del danneggiamento di auto da parte di gang notturne. Nell’articolo viene indicato il numero 20 di autovetture danneggiate. Un altro componente il gruppo Ciro Aulivar invia un messaggio vocale in risposta affermando “dincell a sti sciem ca’ s’mparan a cuntà oi”……..”Sannà scurdat nu zero”. Birillo si immette nella conversazione precisando “Ma po esss mai ca sti vandali facevn tanta strada per dieci macchine? Incredibile”. Risponde nuovamente Aulivar “Ma chist c stann piglian sul p’cul…mò doj song e cos… o senn scurdat cocc’ zero o cocc’ un annanz”. Quindi quasi si rizelavano del fatto che i giornali non riportavano in maniera corrette le auto che provvedevano a distruggere nel corso della notte nelle varie zone della città. E commentano, giorno dopo giorno a seguito dei raid, tutti gli articoli inerenti i danneggiamenti delle auto. Non manca chi comincia ad avere paura di poter essere attenzionato dalle forze dell’ordine. Dicevano di stare attenti perchè sui giornali poteva finirci la faccia di qualcuno di loro. Il gioco aveva preso la mano e stava diventando sempre più dilagante al punto che in chat qualcuno addirittura offre 50 euro per rompere quell’auto con quella targa: una fiat Panda targata DD, il vetro di una Fiat Stilo, una Fiat 500.
Pessolano: «Auspico l’installazione di più telecamere»
“Sulla base delle indagini condotte dalla Stazione Carabinieri di Salerno Mercatello, guidata dal lgt Giacomo Lo Cascio, che ringrazio anche a nome dei cittadini che rappresento quale consigliere comunale, sono stati tratti agli arresti domiciliari i giovani appena maggiorenni e ritenuti responsabili in con- corso del reato di devastazione e saccheggio avvenuto l’ottobre scorso, che vide la vandalizzazione di circa centocinquanta autovetture in diversi punti del comune capoluogo. L’intervento degli uomini della Compagnia Carabinieri di Salerno, in collaborazione con il personale della Squadra Mobile della Questura di Salerno e del Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, è avvenuto nelle prime ore del mattino. Importante e fondamentale è stato l’utilizzo delle telecamere funzionanti comunali ma anche private, che hanno permesso di individuare gli autori del deplorevole atto. Spero che, con questi risultati ottenuti, si possa finalmente realizzare ciò che venne da me posto in evidenza e, poi, discusso in commissione mobilità nell’ormai lontano 2016: ulteriori installazioni di telecamere con il conseguente collegamento con le centrali operative delle forze dell’ordine. Perché il mio parere è unico e inequivocabile: rendere la nostra città libera da ogni pericolo, anche se minimo.”