Quello appena trascorso è stato l’ennesimo week end in piazza per gli attivisti di “cava5stelle” che hanno allestito un banchetto in piazza Duomo per invitare i cittadini cavesi a continuare a sottoscrivere la petizione, già da molti sottoscritta tra giugno e luglio scorso, che ha come obiettivo i seguenti punti: trasparenza operato del Comune, delle società partecipate ed “in house”; eliminazione degli stalli di sosta a pagamento (strisce blu) individuati su fasce di sosta laterali del piano stradale comunale; abolire qualsiasi canone/tariffa per il rilascio del permesso di sosta residenti/domiciliati; applicazione da parte dell’ente Comune dell’aliquota minima dell’Imu e non applicazione dell’Imu Bis o tassa di scopo. «Nell’arco della mattinata – affermano i membri del movimento – sono state raccolte centinaia di firme a conferma dell’interesse per l’iniziativa dei grillini. A questi punti, già sottoscritti da molti cittadini, sarà aggiunta una nuova petizione, inerente all’applicazione del principio di premialità nel ciclo di gestione e raccolta dei rifiuti attraverso la rilevazione delle quantità delle frazioni riciclabili conferite per il tramite dell’introduzione dei codici a barra personalizzati sulle buste di raccolta». Il gruppo “cava5stelle” si chiede «come mai Cava de’Tirreni ha la tecnologia per ridurre la bolletta sui rifiuti da due anni senza che questa tecnologia (hardware e software) sia mai entrata in funzione! La cosa che più non è chiara ai componenti è questa: a partire dal 2009, con la sperimentazione e successiva conferenza stampa, fino ad arrivare al 24 novembre ‘10 (con gara aggiudicata per 23.440 euro), per seguire, nei due anni successivi, con “nulla di attuato”. Dopo aver speso tempo e denaro in questi ultimi due anni, ci domandiamo: dov’è finita la tecnologia acquistata? Perché non è utilizzata? E’ come un padre di famiglia che in tempo di crisi compra una macchina di migliaia di euro e la tiene chiusa nel garage! È uno spreco!». «Questo è un banchetto voluto fortemente da tutti gli attivisti del gruppo, anche per informare la gente e per far capire che “cittadinanza attiva” significa dedicare del proprio tempo per il bene comune, tenersi sempre informati a difesa degli interessi di tutti i cittadini da chi vuole solamente perseguire interessi personali (economici o accordi politici). Concludono affermando con decisione: «Le lamentele dei cittadini non bastano, parlare sotto i portici o nei bar serve a poco. Tutti, ma proprio tutti, dobbiamo entrare nell’ottica che bisogna mettersi in “moVimento” in prima persona per confrontarsi ed esprime la propria idea. Bisogna ricominciare a parlare di politica, quella vera, senza soldi e finanziamenti pubblici. Quella che riempie il cuore e non le tasche».
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