Il volto di Salerno nei primi decenni del ‘900 - Le Cronache
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Il volto di Salerno nei primi decenni del ‘900

Il volto di Salerno nei primi decenni del ‘900

Uno sguardo sul passato attraverso la lente di ottocento negativi prodotti da Michele De Angelis, che hanno cristallizzato la bellezza di una Salerno prebellica prima che l’urbanizzazione le cambiasse il volto nel secondo dopoguerra. Oggi alle ore 10, a Villa Lanzara-Del Balzo (via Giuseppe Lanzara, 31) a Sarno, nel corso dell’appuntamento “Sguardi sul ‘900” sarà presentato l’archivio fotografico di Michele De Angelis e il recupero dei primi ottocento negativi su lastra di vetro. L’iniziativa – organizzata dal Museo didattico della Fotografia (Mudif), articolazione dell’associazione di promozione sociale Il Didrammo APS, e dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania – si avvale del patrocinio del Comune di Sarno e della Società Salernitana Storia Patria. L’incontro sarà coordinato da Vincenzo Petrosino, presidente de Il Didrammo APS-Mudif. Interverranno il sindaco del Comune di Sarno Giuseppe Canfora; il soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania Gabriele Capone; la storica dell’arte Emilia Alfinito; Michela Sessa della Società Salernitana di Storia Patria e Rosario Petrosino del Laboratorio di Restauro de Il Didrammo APS. “Il fondo De Angelis è composto da 2.047 fototipi che contiamo di recuperare completamente entro la fine dell’anno – ha spiegato il presidente del Mudif Vincenzo Petrosino – Il recupero dei primi ottocento negativi su lastra di vetro è stato possibile grazie al finanziamento del Ministero della Cultura (Mic) tramite la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania; il restante materiale verrà restaurato grazie all’intervento della Regione Campania e sarà reso pubblico nel corso di un convegno che si terrà a Salerno negli ultimi mesi dell’anno e a cui farà da corollario una mostra dedicata”. Vincenzo Petrosino ha, poi, aggiunto: “Recuperare un archivio significa condividere una memoria storica che altrimenti andrebbe perduta. Il restauro di un fondo come quello di De Angelis ha un valore ingegneristico e architettonico, ma assume anche una valenza sociale e culturale. De Angelis ha realizzato e costruito il liceo “Tasso”, l’edificio Barra a Salerno; ha rivisto l’urbanistica della città e del suo Lungomare; ha rilevato la trasformazione di buona parte della provincia: da Maiori al Cilento. La sua documentazione è di alto valore storico. Con questa operazione restituiamo alla città e agli studiosi testimonianze fondamentali anche per eventuali e futuri interventi di ripristino e ristrutturazione tecnico-urbanistica del territorio”. “Ci è sembrato doveroso presentare il restauro dei primi ottocento negativi su lastra di vetro di De Angelis qui a Sarno, dove hanno sede i laboratori di restauro e conservazione dell’associazione Il Didrammo – ha sottolineato Rosario Petrosino direttore Mudif e del Laboratorio di Restauro de Il Didrammo – I primi 800 negativi sono di gelatina ai sali d’argento su vetro, di vari formati, e tra essi ve ne sono anche di quelli su supporto plastico. Le foto documentano l’operato dell’ingegner De Angelis che, da fotoamatore, scattava delle fotografie al termine di ogni suo lavoro, lasciando così traccia del volto di Salerno nei primi decenni del ‘900 e regalandoci in eredità importanti documenti storici. I negativi su lastra di vetro erano conservati in condizioni discrete, ma hanno comunque implicato un delicato lavoro come l’asportazione di collanti e sporcizia dall’emulsione sensibile o, come in numerosi casi, il consolidamento del supporto di vetro rotto o incrinato. Per le lastre rotte in più pezzi, si è proceduto all’assemblaggio in sandwich di vetro, ricostruendo il puzzle di tutti gli elementi. Tutte le lastre sono state pulite, utilizzando diverse tecniche, nel pieno rispetto della salvaguardia dei diversi materiali utilizzati. Il fondo è donato con atto privato al Mudif su iniziativa delle nipoti dell’ingegnere, Lucia ed Emilia De Angelis e Emilia Alfinito, ex funzionaria, quest’ultima, della Soprintendenza di Salerno, già direttore della Certosa di Padula e del Museo Archeologico di Sarno. “La foto è uno dei supporti documentari che in questo momento mi interessa di più: si presta al racconto di un tempo legandolo al nostro presente, è medium tra genitori e figli, nonni e nipoti, funge da connessione – ha rimarcato Gabriele Capone, alla guida della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania – Nel caso del fondo De Angelis, come Soprintendenza, abbiamo supportato le attività di restauro. Con il lavoro svolto, vediamo come siano cambiati i luoghi oppure come siano rimasti inalterati. Inoltre recuperiamo personaggi fondamentali come De Angelis, figura centrale per la Salerno del ventesimo secolo. Un tecnico, un professionista, ma soprattutto una persona che dimostra sensibilità nella documentazione e nella cristallizzazione del tempo. Il suo è un regalo, non solo per le opere fotografiche pervenuteci, ma anche perché l’impianto restaurato diventa testimonianza unica. Qui entra in gioco l’importanza di restauro, conservazione e promozione da parte del Mudif. Dobbiamo insistere soprattutto con le nuove generazioni, raccontando loro questi personaggi storici, mostrando come sia possibile credere nel proprio talento. Il Mudif sta facendo uno straordinario intervento, ossia quello di connettere questi documenti con il mondo della scuola, con gli istituti educativi, fornendo ai giovani altre forme di esemplarità, altri modi di emergere rispetto a quello che è lo spazio comune di interlocuzione”. Michele De Angelis, ingegnere, è nato a Salerno nel 1875 ed è morto nel 1939. Dopo gli studi universitari a Napoli, De Angelis iniziò la sua carriera insieme allo zio, l’ingegner Filippo Giordano, nella costruzione del Convento dei Cappuccini, a Salerno. Ben presto passione e competenza alimentano un meritato prestigio tecnico e professionale con impegni sempre più incalzanti e importanti. Tra i principali lavori architettonici eseguiti da De Angelis si annoverano la costruzione del Liceo “Torquato Tasso” (1929) di Salerno; l’edificio scolastico orientale; i magazzini generali; l’acquedotto detto delle Mammarelle; l’Edificio Scolastico Occidentale; l’Edificio scolastico di Maiori; la sistemazione del lungomare; lavori di rinforzo delle fondamenta del Duomo e restauri provvisori del tetto (1927); lavori di restauro del tetto sul transetto e sistemazione dei monumenti presenti nel duomo (1930/34). Testimone attento del suo tempo, per ogni lavoro eseguito Michele De Angelis provvedeva a realizzare una documentazione fotografica prima e dopo l’intervento architettonico. Le sue foto documentano puntualmente progettazioni ed interventi architettonici ex novo; interventi di restauro architettonico; trasformazioni del paesaggio urbano, nonché eventi con fatti e persone riguardanti la vita sociale e politica di Salerno in un periodo particolarmente denso di eventi a cavallo dei due secoli e sino alla fine degli anni ‘30 del Novecento. I materiali fotografici prodotti da Michele De Angelis sono nella disponibilità dell’archivio fotografico del Museo Didattico della Fotografia dell’Associazione Il Didrammo aps grazie alla volontà degli eredi De Angelis.