Matteo Gallo
Un racconto immaginifico che dialoga con tutte le generazioni. Si chiama “Il sogno di Martins – Il volo dell’aquila” ed è il nuovo poetico lavoro letterario di Ester Andreola, pedagogista e storica dirigente scolastica del liceo artistico Sabatino-Menna. La presentazione dell’opera è in programma venerdì presso la Libreria Feltrinelli di Salerno (ore 18.30,) che per l’occasione si trasformerà in un luogo sospeso a metà strada tra realtà e immaginazione. Al tavolo dei relatori, oltre alla brillante e vulcanica autrice, il giornalista Alfonso Sarno, l’attrice e scrittrice Brunella Caputo e il regista Pasquale De Cristofaro. A impreziosire la conversazione-riflessione a più voci l’illustratrice Ida Mainenti, che con il suo tratto artistico ha dato linee e forma alle sfumature poetiche e misteriose di una fiaba ricca di simbolismi e archetipi. “Il sogno di Martins – Il volo dell’aquila” è una storia dalle profondità da esplorare che, pur nascendo dal dolore di un adolescente, svela una visione delicata e profonda della vita, un percorso di crescita che abbraccia la riflessione e la scoperta di sé. Nel cuore della narrazione -vibrante e al contempo delicata – c’è Martins, un giovane che deve fare i conti con la perdita del nonno e che, attraverso il linguaggio della fiaba, intraprende un viaggio che va ben oltre la dimensione fisica. Un viaggio che parte dal dolore e conduce alla scoperta di una nuova identità, un cammino che è anche un invito a riflettere sul bene e sul male, sul coraggio di essere se stessi, sulla paura che spesso si frappone tra il cuore e la vita. Lungo la strada del suo viaggio, Martins sarà chiamato a confrontarsi con tre figure animali, archetipi della nostra cultura, ognuno dei quali lo metterà a dura prova. L’incontro con queste creature lo costringerà infatti a scelte difficili, a sfidare i propri limiti, a mettere in discussione il confine sottile tra la falsa comodità e la libertà che nasce dal coraggio. A guidarlo in questa dimensione altra, in un paesaggio sospeso nel tempo e nello spazio, sarà l’occhio di vetro di un’aquila. Un piccolo ma potente dono lasciatogli dal nonno che apre al protagonista la possibilità di un altro modo di vedere e vivere il mondo, di riconoscere il significato nascosto delle cose e di trovare la propria strada anche quando sembra smarrita. Il racconto di Ester Andreola è un viaggio nel viaggio, paradigmatico e autenticamente unico, che si muove dentro l’anima e dentro il cuore per parlare di crescita e di consapevolezza ma anche di speranza. Con il suo incedere nell’esistenza letteraria il protagonista Martins invita il lettore – e nel farlo ne diventa guida sapiente – a riflettere sulle proprie scelte e sull’importanza di restare fedeli al proprio “Io” anche quando la vita supera ogni ragionevole limite. L’amore e la saggezza di chi ci ha preceduti – ricorda l’opera della pedagogista salernitana Andreola – non solo non scompaiono mai nella nostra esistenza ma, al contrario, ne diventano la bussola che ci orienta in modo particolare nei momenti più oscuri.





