di Erika Noschese
C’è un altro personaggio politico che emerge dalle intercettazioni della Procura. Si tratta di Horace Di Carlo, consigliere di maggioranza neo rieletto a Palazzo di Città. Il 18 febbraio 2020, nel corso di una seduta del Consiglio Comunale di Salerno, il consigliere capogruppo dei “Davvero Verdi”, Giuseppe Ventura, interveniva con lo scopo di segnalare pubblicamente le criticità inerenti la manutenzione del verde pubblico, la custodia e la pulizia dei parchi comunali, con particolare riguardo all’affidamento di detti servizi alle cooperati ve sociali di tipo B. In quell’occasione, Horace Di Carlo, eletto con Salerno per i Giovani, non perde occasione per pugnalare alle spalle il collega consigliere. È lui, infatti, a raggiungere telefonicamente Vittorio Zoccola, riferendogli il contenuto dell’intervento di Ventura e suggerendo al presidente delle coop sociali di denunciarlo. Ed è quello che poi è avvenuto, tanto che Ventura viene poi denunciato. Nello specifico, Horace chiede se Fabio (Polverino ndr) gli ha riferito delle parole usate in consiglio comunale. Vittorio dice di no e Di Carlo non perde occasione: “Perciò dormi … tu te l’ho detto che i 500 voti 700.000 voti dei tuoi: non sono serviti a nulla. “L’intervento che ha fatto Peppe che vi ha chiamato delinquenti.. vi ha chiamato questo e quell’altro … e se non lo querelate adesso quando lo querelate? fattelo dire da Fabio, prenditi quello che ha detto … le registrazioni del consiglio comunale e se non lo querelate ve ne dovete solo andare. Adesso lo querela pure Ciro Pietrofesa.Fìgurati, adesso se non lo querelate voi state inguaiati, perchè fin quando tu chiedi il ritiro del bando .. siamo là …. ma fin quando vi chiama delinquente, non va bene più …. eh ha usato queste parole eh! Fabio ha detto che ti chiamava, io figurati te l’ho detto così nell’amicizia, perchè pensavo che già lo sapevi”. Zoccola ammette di essere all’oscuro di tutto. Di Carlo non demorde: “fatti prendere la registrazione e vedi cosa sta scritto, tanto lui fa il consigliere, la può … e vedi cosa ha detto e l’intervento che cosa ha fatto lì, ripeto fin quanto tu chiedi il ritiro del bando, non c’è ombra di dubbio, la puoi fare, la polemica politica, puoi fare l’azione politica, però tu non puoi permettere di dire queste cose, perchè non ha detto solo questo …. devi vedere quanto ne ha dette ancora. C’era anche l’assessore, lo scienziato di Caramanno fazzolettino … io pensavo che Fabio ti aveva avvisato, perchè li poi ci stavano anche altri presidenti, non mi ricordo, quello con i baffi, ci stava quello con i baffi e quell’altro che abita a Brignano mi pare. Al consiglio comunale, in quell’occasione, erano presenti i presidenti di altre cooperative sociali: “non l’hanno sentito però comunque ha detto delle cose di una gravità enorme … quindi se non fate qualcosa, dopo alla fine ha ragione lui. Io sono convinto che voi avete fatto sempre le cose in maniera regolare”. “Nel modo più assoluto, ci mancherebbe”, ha replicato serenamente Zoccola. Tale conversazione conferma come l’imprenditore abbia un filo diretto con parte degli ambienti politici del Comune di Salerno, ricevendo informazioni in tempo reale, utili per elaborare le strategie affaristiche o difensive. Successivamente, Vittorio Zoccola chiama il presidente della cooperativa Lavoro Vero, Vincenzo Landi, raccontando la conversazione con Di Carlo. Da Landi la “proposta” di procedere con la querela perchè “arrivare allo scontro” non potevano permetterselo. Il 19 febbraio 2020 personale della Squadra Mobile escuteva a sommarie informazioni Giuseppe Ventura, il quale, oltre a ribadire quanto affermato con riguardo alle irregolarità negli affidamenti dei servizi comunali alle cooperative sociali di tipo B, dichiarava di aver ricevuto, in data 13 gennaio 2020, una minaccia da un soggetto ignoto, all’esito di un precedente ed animato incontro con il Direttore del Settore Ambiente del Comune di Salerno Luca Caselli. Tale circostanza era stata poi svelata nel corso dell’intervento in Consiglio Comunale. Nello specifico, il consigliere Ventura richiamava l’attenzione sui due ultimi capitolati d’appalto oggetto delle sue doglianze ed, in particolare, sulla evidente differenza del numero delle giornate . settimanali per lo svolgimento delle prestazioni lavorative e del numero di operai da impiegare per ogni singolo lotto. La genuinità della deposizione del Ventura è stata confermata dal contenuto delle intercettazioni telefoniche: il 25 febbraio, l’ormai ex consigliere ha avuto una conversazione telefonica con il fratello Giosuè, nella quale il consigliere ribadiva le proprie perplessità sulla gara di appalto in corso e sui favoritismi riservati dalla amministrazione alle cooperative sociali. Merita di essere specificamente valorizzata la espressione “ma tu hai capito il gioco dei presidenti che stavano facendo”, con la quale l’interlocutore dimostrava di essere pienamente consapevole di uno degli espedienti messi in campo da Zoccola per aggirare i divieti legislativi e celare l’esistenza di un unico centro imprenditoriale di interessi.