La delibera 339 della Provincia rischia di creare un vero e proprio disastro. Sembra, infatti, che non ci siano margini affinché la Giunta provinciale ritorni sui suoi passi e riveda il taglio di circa 5 milioni di euro (risparmio in termini di Iva) previsto per l’anno 2013 al trasporto pubblico locale. Un provvedimento che non farebbe altro che aggravare una situazione già di per sé drammatica. Domani, alle 12, gli Enti soci, in questi giorni alle prese con i consigli comunali per deliberare la ricapitalizzazione del Cstp, si incontreranno per discutere di questa scelta della Provincia. In ballo ci sarebbe proprio la ricapitalizzazione: con il taglio della Provincia, i Comuni soci si domandano il perché se uno degli Enti in questione, di fatto, toglie soldi al tpl, e nel caso specifico alCstp, dovrebbero poi metterceli loro. Stesso discorso, in sostanza, vale anche per i lavoratori chiamati a fare un “sacrificio” economico per il salvataggio dell’azienda. Ieri, nuovo incontro tra le parti: di accordo ancora non si parla, dal momento che la seduta è stata aggiornata a domani alle 15, ma sono state dettate le linee guida e, a quanto pare, la posizione dei liquidatori e del direttore generale si è ammorbidita. Cig in deroga per 130 addetti, blocco della procedura di disdetta degli accordi di secondo livello. Il “sacrificio” a cui sarebbero chiamati i lavoratori è, ovviamente, di carattere retributivo: con un taglio lordo in busta paga dell’8%, che, con l’istituzione di una apposita commissione di monitoraggio dei conti economici dell’azienda, a cadenza quadrimestrale, andrà man mano riducendosi fino ad azzerarsi, e la sospensione dei ticket. Ma i sindacati puntano comunque, nell’incontro di domani, a livellare ancora la percentuale di taglio in busta paga. Ma la domanda, a questo punto, sorge spontanera: se gli Enti tagliano o si tirano indietro e non sono disposti a sacrifici, perché dovrebbero poi farlo i dipendenti? Domani è il giorno della verità.
Intanto, i liquidatori hanno chiesto una proroga al Tribunale fallimentare per la presentazione del piano concordatario di continuità aziendale. In caso di risposta negativa entro il 22 dovrà essere consegnato al giudice Del Forno.