di Erika Noschese
Sì al Salva Comuni ma solo se arriverà un aiuto finanziario che l’amministrazione Napoli ha già provato a chiedere anche se al momento non vi è nulla di concreto. Lo ha confermato l’assessore al Bilancio Paola Adinolfi all’indomani dell’approvazione del consuntivo avvenuto in consiglio comunale e le polemiche sollevate dai consiglieri di opposizione che, compatti, hanno votato no. La decisione arriverà ovviamente entro il 16 giiugno quando scade la manovra introdotta dal governo per aiutare i comuni in difficoltà economica con una serie di manovre che sarebbero comunque nelle disponibilità dei Comuni. Martedì pomeriggio, l’assessore Adinolfi ha tenuto un primo incontro con il Mef e il ministero dell’Interno per capire come agire e quali emendamenti dovrebbero essere approvati per fare poi una valutazione complessiva. “Non siamo costretti è una valutazione di convenienza, ci facilita il ripiano del disavanzo le cui cause principali sono state illustrate e farlo nel miglior modo possibile, cercando di gravare il meno possibile sui servizi, sui cittadini; l’interesse della comunità ed è su questo che si farà la nostra valutazione – ha dichiarat la Adinolfi – Lavoreremo per chiedere un aiuto finanziario, dopo che abbiamo approvato il consuntivo e quindi solo ora possiamo iniziare a ragionare, ho tenuto un primo colloqui con il Mef e il ministero dell’Interno sui possibili emendamenti che ci saranno in sede di conversione”. Al momento, l’amministrazione Napoli non sa cosa accadrà ma è stato un primo incontro tecnico. “Il disavanzo è quello ma il metodo con cui siamo arrivati a questi risultati parte dall’ispezione della Corte dei Conti che ha avuto esito positivo, è stato archiviato. Per la prima volta ho sollecitato gli uffici a dare un incarico ai revisori per un risultato a campionamento esteso – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – Non c’è stato aggravio per il Comune, non è slittata l’approvazione del consuntivo e questo ci permette di riflettere se aderire al Salva Comuni, non so se aderirei”. Al momento, l’ipotesi al vaglio è quella di fare un censimento su tutto ciò che possiede l’amministrazione comunale in termini di immobili, terreni, informatizzarlo, verificare eventuali irregolarità e poi procedere alla regolarizzazione, aggiornare il piano delle alienazioni e quelle programmate potremmo decidere di non farle. Il Comune è al lavoro anche per far quadrare i conti sulle partecipate e, ha spiegato l’assessore Adinolfi “si potrebbe lavorare ad un’ulteriore razionalizzazione: ogni anno noi facciamo il piano e potremmo essere ancora più stringenti e centralizzare alcuni aspetti come la gestione del personale, servizio legale, gare e servizi pur essendo attività diverse”.