Il Roberto furioso contro i cittadini indisciplinati: "A buon intenditor..." - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

È particolarmente nervoso il primo cittadino di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi. Talmente arrabbiato da sfogare l’ira funesta sui social e prendere di mira, seppur con alcune e dovute precauzioni, chi ha avuto l’ardire di criticarlo, azione effettuata nel pieno rispetto dell’articolo 21 della Costituzione.

Nei giorni scorsi, il sito Cilento Post del direttore Sergio Pinto ha pubblicato un articolo nel quale si denunciava un recente fenomeno della città. Le contravvenzioni elevate dalla polizia municipale, del comandante Antonio Rinaldi, arrivano ai multati con 25 euro di spese di notifica senza la classica notifica sul parabrezza del veicolo.

“Ad Agropoli – si legge nel testo – le spese di notifica ammontano a circa 25 euro, quasi il doppio rispetto alla media nazionale (circa 13 euro). Una differenza che, secondo la delibera di Giunta, dipenderebbe dal fatto che la notifica non passa per le Poste Italiane ma per un ufficio postale privato.

E così, tra carta, inchiostro e stampa, il conto lievita e a guadagnarci non è certo il cittadino”. Una delle solite denunce da parte di una certa stampa che, sempre nella legittimità del suddetto articolo della Carta, è anche critica e non solo accondiscendente. Ciò, però, non è ben gradito all’amministratore che, nella mattinata di ieri, ha ben pensato di pubblicare un post sulla sua pagina istituzionale.

Tra gli auguri per un concorso di bellezza, atavico e anacronistico quanto ipocrita momento in cui a fare sfoggio di sé sono delle ragazze, e un monito internazionale, spunta la foto di un’auto parcheggiata in malo modo e in contravvenzione.

La targa della quattro ruote è stata oscurata, ma in molti vi hanno riconosciuto il mezzo del direttore Pinto, il quale, cospargendosi il capo di cenere per non aver rispettato il codice della strada, risponde con un pubblico commento, rendendo di pubblico dominio la situazione.

«Mi dispiace constatare che, in questo e in molti altri casi – scrive il solerte primo cittadino – ci siano taluni che si affannano a raccontare che il Comune cerca solo di fare “cassa”. Fino a quando si tratterà di sanzionare situazioni del genere – e quindi all’auto in questione – sarò sempre a fianco della polizia municipale. E deve essere chiaro anche a una testata web locale, le regole vanno rispettate, sempre».

L’intervento si chiude con delle parole che potrebbero avere anche il suono di una sottile minaccia: «A buon intenditor poche parole». Da capire, adesso, se la scelta della foto è casuale o se c’è un chiaro intento di screditare chi rappresenta una voce libera in città e in un territorio nel quale, per troppo tempo, è stata presente una cappa di omertà voluta da qualcuno e rispettata da altri.

Non è la prima volta che il direttore di Cilento Post venga raggiunto o divenga oggetto di quelle che sembrano avere le sembianze di intimidazioni. Diversi mesi orsono, per l’appunto, Sergio Pinto è stato destinatario di una telefonata da parte di un amministratore della città di Agropoli che si è lamentato per alcuni articoli. L’errore di Pinto c’è stato, ed è lui stesso ad ammetterlo, ma anche la reazione di chi amministra non rientra nei canoni di una pacifica conduzione della cosa pubblica.

Le parole scelte, poi, sono tutt’altro che leggere: quel “a buon intenditor”, infatti, non è certamente un elegante e cordiale invito a cena.