Michele Capone
In meno di venti giorni ha attivato due audit, sul caso della paziente legata al letto e sul malfunzionamento degli ascensori. Questo è solo un segnale di quella che sarà la gestione del Ruggi da parte del Direttore Generale Ciro Verdoliva. Siamo solo all’inizio. Ma che “manager” è Verdoliva? Cominciamo con dire che Verdoliva è un ingegnere, non un amministrativo né un sanitario. Un ingegnere, appunto, che punta dritto alla soluzione del problema. I suoi primi passi vanno in questa direzione. I dipendenti del Ruggi, scopriranno che Verdoliva, non è un direttore che resta nella sua stanza, per quanto confortevole. Quando Verdoliva dirigeva il Cardarelli, lo si incontrava nei viali dell’ospedale a prima mattina, mentre il resto del personale arrivava. Essere un ingegnere costituisce per le tante imprese che ruotano intorno all’ospedale, la necessità di confrontarsi con un tecnico, non potranno permettersi sotterfugi o scusanti per ritardi o per prestazioni inadeguate. Verdoliva, nella sua dichiarazione rilasciata al momento dell’insediamento, ha fatto riferimento alla necessità di una “squadra” composta dai diversi operatori ospedalieri, con la quale affrontare e risolvere le criticità esistenti. Parole di circostanza? Non proprio. Riporto un aneddoto personale che forse può chiarire quale sia il rapporto che Verdoliva ha con il personale ospedaliero. Il 2 ottobre del 2017, insieme ad altri colleghi neo assunti come dirigenti amministrativi, Verdoliva ci accolse nel suo ufficio e ci consegnò una spilla da giacca raffigurante il logo dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli. Un gesto che stava a significare l’appartenenza ad una comunità, una squadra appunto. Per continuare l’esempio sportivo, è come quando nello spogliatoio il tecnico assegna la maglia di gara, si diventa parte della squadra. Per i dipendenti del Cardarelli, Verdoliva non era il Direttore Generale, ma Ciro, insomma il capitano di quella squadra. L’empatia che c’era fra Verdoliva e gli operatori era sorprendente, ma soprattutto garantiva che tutti remassero nella stessa direzione. Riuscirà nell’impresa anche a Salerno? Certamente ci proverà. Verdoliva è stato individuato quale Direttore del Ruggi per la realizzazione di due grandi obiettivi: rilanciare l’immagine ed il livello di assistenza dell’ospedale e procedere alla realizzazione del nuovo Ruggi-Policlinico (esperienza già vissuta con la costruzione dell’Ospedale del Mare). Una delle altre caratteristiche di Verdoliva, è l’attenzione al livello tecnologico dell’ospedale, sia in materia sanitaria che di servizi. L’istituzione di una commissione d’indagine sul funzionamento degli ascensori, è un indizio, che può apparire marginale, sull’attenzione che sarà posta sui servizi che facilitano l’accesso e la fruizione delle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini. Verdoliva si troverà ad affrontare le criticità degli altri “stabilimenti” del Ruggi: gli ospedali di Cava , di Mercato San Severino, di Castiglione di Ravello, e del Da Procida la cui vocazione è periodicamente mutata. Infine dovrà confrontarsi con il mondo accademico, non è un rapporto semplice coniugare ricerca e assistenza, medici universitari e ospedalieri. Verdoliva, per utilizzare ancora la metafora calcistica, è ancora in precampionato, le sue prime decisioni sono come le amichevoli, servono per testare la forma dei calciatori, poi si comincerà il campionato, e la squadra del Ruggi dovrà essere pronta agli ordini del capitano Verdoliva.





