Le primarie si avvicinano a passi svelti e i partiti politici, così come i vari esponenti, scendono in campo forti delle loro armature fatte di buone intenzioni, di proposte concrete e di una più consapevole presa di coscienza che l’attività politica vada oltre i personalismi e si faccia garante delle volontà del popolo italiano. «In un momento di crisi e di difficoltà, come quello che ormai stiamo vivendo, il PdL- afferma Iannone- deve puntare in particolar modo alla messa a punto di una classe dirigente che si basi su una comunione di intenti, di valori e principi e che, faccia della meritocrazia lo strumento prediletto per raggiungere quella concretezza di intenti condivisi dalla stessa Nazione e che ne permettano la sua valorizzazione oltre che ripresa». In un momento così critico non solo per la Borsa, ma anche per la stessa politica, il Pdl si presenta dunque come il punto di arrivo di una consapevole sintesi tra passato e presente, una forza moderna che ha raccolto in sè tutti quegli elementi e valori che ne hanno permesso l’egemonia in campo politico per ben 20 anni, seppur tra alti e bassi. «Nonostante le critiche ricevute dall’opposizione, siamo stati in grado in tre anni, ed attraverso un progetto politico vincente, di risollevare le sorti del territorio campano e di rimediare ai danni che, generosamente, ci erano stati lasciati da chi prima di noi si è mosso pensando di avere sempre il vento in poppa», afferma Cirielli che continua: «Le primarie, rappresentano un momento importante per la politica italiana, e la mancata candidatura di Berlusconi dimostra una fiducia da parte dello stesso leader in una classe dirigente che si trova ora a ricevere un importante bagaglio, ricco di un’esperienza ventennale maturata in campo politico dallo stesso Berlusconi». Forte è dunque la volontà, da parte dello stesso Cirielli, quanto espressione di una volontà comune allo stesso partito a livello sia regionale che provinciale, di ridare nuovo slancio all’attività politica come strumento di vera e reale rappresentanza della popolazione, e quindi della volontà e delle necessità degli elettori. «E’ ormai di primaria necessità che la politica, bagaglio di valori e principi fondamentali quanto per il Paese che per le generazioni future, venga restituita ai cittadini, che possano nel modo più opportuno eleggere i loro rappresentanti». «Al modello contrattuale delle amministrazioni campane, privo di una qualsiasi visione d’insieme oltre che continua nel tempo, abbiamo pian piano posto i presupposti per un progetto politico che agisca sul territorio, andando al di là degli stessi confini territoriali e spaziali». In questo modo esordisce Stefano Caldoro, nel corso della conferenza “Rifondare il Centro Destra per governare il Paese, tenutasi nel pomeriggio di ieri presso il Salone Bottiglieri, e a cui hanno partecipato: Pasquale Aliberti, Giovanni Baldi, Luigi Bobbio, Sen.Franco Cardiello, Bruno Esposito, Vincenzo Fasano, Giovanni Fortunato, Marco Galdi, Antonio Iannone, Giuseppe Ossorio, Monica Paolino, Antonio Paravia, Luigi Rispoli, Antonio Mauro Russo, Paolo Russo, Marcello Taglialatela.
«L’obiettivo principale a cui tendiamo uniti è di rendere il Mezzogiorno la forza che possa trainare l’intera Nazione fuori dalla crisi,- ribadisce lo stesso Caldoro- dando così prova delle sue innumerevoli capacità e potenzialità che per troppo tempo sono state messe in secondo piano».
Ed è così che dopo il duro ed oscuro periodo inaugurato con la crisi, il PdL vede nel Sud, non più considerato come un semplice marchio politico, ma un elemento fondante per la risollevazione delle sorti nazionali, tenendo conto delle sue innumerevoli risorse e di una classe dirigente matura.