Stasera, alle ore 21, il sipario del Teatro Verdi si leverà sulla pièce di Florian Zeller, che saluterà protagonisti Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere. Domani alle 18,30 nel foyeur del massimo cittadino, Peppe Iannicelli riprenderà gli incontri di “Giù La Maschera!” in cui approfondirà i temi della pièce.
Di OLGA CHIEFFI
L’arte, tutta, ha un linguaggio particolare nel raccontare la realtà e la società. Un linguaggio che non deve necessariamente essere realistico o del tutto verosimile, ma che, forse, proprio per questo, può arrivare a toccare delle corde sensibili nell’animo dello spettatore e stimolare delle riflessioni, storie che parlano di rapporti umani, sofferenze, necessità di adattamento. Si tratta di opere che affrontano la delicata tematica della malattia, della vecchiaia, delle perdute abilità, dell’oblio mentale in cui si può cadere, con uno sguardo ora più romantico, ora drammatico, ora addirittura ironico. Non vogliono essere trattati precisi sulla patologia, ma storie che ne raccontano gli effetti a partire da storie ora quotidiane, ora incredibili, ora vere, per quanto romanzate. Alzheimer e demenza saranno i temi de’ Il Padre in scena da questa sera alle ore 21 a domenica 24 in pomeridiana alle 18, sul palcoscenico del Teatro Verdi. Piero Maccarinelli dirige Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere nella pièce di Florian Zeller. In una casa borghese l’Alzheimer prende il sopravvento sulla vita di un uomo, da sempre molto attivo e indipendente, Andrea, interpretato da Alessandro Haber. Il tempo e gli incontri perdono la loro linearità, i volti vengono sovrapposti ad altre persone o sostituiti ad altri volti e gli oggetti della vita quotidiana progressivamente scompaiono, dalla scena e dalla memoria. La regia di Piero Maccarinelli racconta la vicenda dal punto di vista di Andrea, facendo provare allo spettatore lo stesso senso di spaesamento del protagonista. Veritiera è la figura di Anna (Lucrezia Lante Della Rovere), figlia dolente e impreparata ad affrontare una malattia che porterà il padre a perdere completamente lucidità e autonomia. Anna è vessata non solo dalle cattiverie e dalle accuse più o meno volontarie del genitore, ma anche dai ricatti morali di Piero (interpretato da David Sebasti), un compagno cinico e doppiogiochista, che la convincerà, sebbene riluttante, a prendere una decisione definitiva sulla sorte del padre. La soluzione sarà meno cruenta e inevitabilmente la donna si arrenderà alla difficile e dolorosa decisione di fare approdare l’anziano presso una struttura specializzata, con tanto di materna infermiera (Daniela Scarlatti) che lo accompagnerà, perplesso e rassegnato a fare qualche passeggiata nel parco, dove un ultimo simbolico sole illuminerà il suo stentato cammino; un sentimento di rinata complicità che addolcirà, forse, la sua afflitta e amara senescenza. Domani alle 18,30 nel foyeur del massimo cittadino, Peppe Iannicelli riprenderà gli incontri di “Giù La Maschera!” in cui approfondirà i temi della pièce.