Il ministro vincola strade, piazze, slarghi pubblici realizzati da più di settanta anni. Una disposizione del Ministero dell’Ambiente vincola tutte le zone di interesse pubblico e di valore artistico – storico che fino ad ora non erano soggette a nessuna tutela. Naturalmente si tratta di una direttiva nazionale ma il caso, riguardo i fatti di casa nostra, bloccherebbe l’intervento di piazza Alario. L’annuncio proviene direttamente dai Figli delle Chiancarelle che insieme ad Italia Nostra lo scorso 29 ottobre presentarono un esposto al Soprintendente di Salerno denunciando la realizzazione di un parcheggio multipiano con annessa rampa nella storia piazza Alario. «Gli era stato chiesto – dicono – di utilizzare i suoi poteri istituzionali per fermare lo scempio e impedire la cancellazione dello storico largo salernitano, ancora miracolosamente sopravvissuto con l’antica fontana – del tutto integra – nota come “la Saliera di don Peppino Bellotti”. Si sono appellati al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e, sostenendo che la piazza è da ritenere ope legis sottoposta a tutte le disposizioni di tutela della sua parte seconda, lo hanno invitato a denegare eventuali richieste – da chiunque formulate – volte ad ottenere l’autorizzazione per realizzare il parcheggio interrato». «Nulla – dicono – dalla Soprintendenza di Salerno, in questi quaranta giorni, non è arrivato nulla, neanche un riscontro del tipo “stiamo riflettendo”. Insomma, silenzio assordante. Un buco nero».
Ma una conferma, autorevole, fortuita e imprevedibile, è comunque arrivata. «Come un’acqua d’agosto, il massimo esponente del Dicastero – il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi – ha ricordato a tutti i suoi Uffici – Soprintendenza di Salerno compresa – che “le piazze, le vie, le strade e gli altri spazi urbani, realizzati da oltre settanta anni, sono oggetto di tutela ai fini della conservazione del patrimonio artistico e del decoro urbano.” Con un’articolata Direttiva di fine ottobre, diramata soltanto ora, dopo il visto della Corte dei Conti, il Ministro ha chiarito come – per costante giurisprudenza, anche di rango costituzionale (Corte Cost, sent. n. 247/2010) – la piena operatività del “vincolo” di strade, piazze e slarghi pubblici non necessiti di provvedimenti amministrativi, “poiché tali immobili presentano ex se interesse storico-artistico” (C.d.S.,sezione VI, sentenza numero 482/2011). Piaccia o no a chi avrebbe voluto sventrarla, piazza Alario è, dunque, tutelata. Dopo la grottesca vicenda del ristorante underground, localizzato dal comune in zona inedificabile, e quella del Lungomare cittadino, a torto ritenuto privo di tutela, l’avvio delle procedure volte sostituire una piazza vincolata con un mega parcheggio interrato, mostra inequivocabilmente quale sia la considerazione per i beni culturali della città». «A questo punto – consigliano i Figli delle Chiancarelle – il sindaco metta giù le mani da piazza Alario. Si dedichi alle fontane. Forse vengono meglio e fanno meno danni».