Andrea Pellegrino
Mare che viene accatastato come terreno in formazione. Capita anche questo al porto turistico di Marina d’Arechi, finito al centro di un nuovo esposto presentato da Italia Nostra e Figli delle Chiancarelle. Mare che diventa terra, stravolgendo quel che doveva essere il porto isola della costa est di Salerno. E, invece, al catasto sono comparse tre nuove particelle che corrispondono al braccio di mare che avrebbe dovuto separare il porto dalla terraferma per evitare danni ed interferenze all’attuale habitat naturale. Invece i danni per la costa sono sotto gli occhi di tutti da alcuni anni. Così come è visibile la spiaggia che si è formata a favore del Marina d’Arechi, grazie alla modifica delle correnti e al mancato completamento delle opere a terra, compreso il famoso ponte di Calatrava che, per ammissione dello stesso archistar – in visita di recente a Salerno –, sarà modificato. Così come modifiche riguarderanno l’intero progetto finale del Marina d’Arechi, seppur, allo stato, il tutto non sarebbe stato messo neppure nero su bianco. Così, secondo quanto denunciato, cambierebbe tutto facendo venire meno anche gli studi meteomarini presentati per ottenere l’autorizzazione paesaggistica che sostenevano la realizzazione del ponte per non alterare la linea di costa. Inoltre, quel canale sarebbe dovuto rimare lì, anche perché su di esso si sarebbe dovuto realizzare un tratto di lungomare con l’affacciata sul porto. Ma nell’esposto di sei pagine ci sono altri elementi, tra cui le carte scomparse dal Comune di Salerno e l’assunzione a tempo determinato, nel consorzio che gestisce il porto, della figlia di un dirigente della Regione Campania che ha firmato la concessione. Il caso Marina d’Arechi è approdato più volte in commissione trasparenza del Comune di Salerno ma il fascicolo con tutte le carte progettuali non si trova. Risulta smarrito dall’archivio di Palazzo di Città. Così come attualmente non ci sarebbe traccia del nuovo progetto annunciato proprio da Santiango Calatrava qualche settimana fa al Marina d’Arechi, alla presenza del governatore De Luca, dell’imprenditore Gallozzi e del sindaco Napoli. L’unica certezza è che parte di mare è diventata terreno per il catasto mentre da tempo la struttura beneficia di una spiaggia privata inizialmente non prevista e non considerata.