di Andrea Pellegrino
Una serie di episodi tecnici e politici sarebbero alla base della scelta di Vincenzo De Luca di mandar via il manager del “Ruggi d’Aragona” Nicola Cantone. Intanto ieri, dopo l’ufficializzazione della notizia, il direttore generale pare che abbia salutato tutti nel primo pomeriggio e lasciato la struttura. Al suo posto subentrerà, per ora, il direttore sanitario Silvestri che a sua volta lascerà il posto ad un eventuale commissario nominato da Palazzo Santa Lucia. Secondo prime indiscrezioni, si fa il nome di Raimondo Pasquino, ex Rettore dell’Unisa, attuale presidente dell’Agenzia Universiadi che a sua volta sarà – con molta probabilità – commissariata dal governo considerati i ritardi sull’organizzazione dell’evento. Ma tornando al caso Cantone, oltre al procedimento penale che pende, ormai da tempo, tra l’altro, sulla testa dell’ormai ex manager, sarebbero due gli episodi politici che hanno acceso lo scontro tra Ruggi e Santa Lucia. Il primo (pare) si riferisca alla mancata nomina di Enrico Coscioni a primario di cardiochirurgia. Una recente delibera, infatti, affiderebbe ad un altro (Pasquale Totaro), l’incarico sostanzialmente cucito su misura per il consigliere politico alla sanità del presidente De Luca. Il secondo riguarderebbe uno scontro politico in atto tra Vincenzo De Luca e l’ex senatore (oggi presidente nazionale dei biologi) Vincenzo D’Anna che da giorni attacca il governatore sulla sanità in Campania. D’Anna, già cosentinano, oltre ad essere protagonista di una lista a sostegno di Vincenzo De Luca, “Campania in Rete”, pare sia stato (o almeno parte del suo gruppo) “sponsor politico” proprio di Nicola Cantone a Salerno. Ma negli ultimi giorni qualcosa sarebbe andato storto tra i due. E proprio ieri D’Anna ha rincarato: «La tanto sbandierata rivoluzione copernicana nella disastrata e commissariata sanità campana, più volte annunciata dal governatore Vincenzo De Luca, non è mai partita. I ripetuti interventi della magistratura nei confronti dei professionisti indicati dallo stessopresidente oggi anche commissario governativo, sono la riprova della mancata attuazione dei fieri propositi iniziali». «Ben venga, altresì – aggiunge – la sostituzione di tutti coloro che a vario titolo sono oggetto di indagine. L’occasione pare anzi propizia per proporre al commissario De Luca l’azzeramento di tutte le nomine ai vertici delle Asl onde procedere al ripristino di procedure concorsuali e meritocratiche». «Questa – precisa D’Anna – potrebbe essere la prima di una lunga serie di azioni da porre in essere per far uscire la sanità campana dalla palude nella quale è da tempo collocata». Sulla vicenda è intervento anche l’eurodeputato Fulvio Martusciello: «La notizia dimostra ancora una volta il pressapochismo con cui De Luca procede alle nomine. Se come si legge la valutazione sulla falsità o meno dei documenti prodotti ha dato esito positivo – spiega Martusciello – non si capisce perché Cantone non venga rimosso subito. Ma De Luca deve rispondere a una domanda: chi gli ha dato il nome? Come approda al Ruggi di Salerno Cantone? Come si è scelto un direttore generale di fatto senza esperienza apicale? Chi sussurra a De Luca i nomi? Tra manager arrestati e manager che non hanno i requisiti quel qualcuno – conclude l’europarlamentare di Forza Italia – andrebbe sicuramente allontanato».