Andrea Pellegrino
Potrebbero essere gli stessi rifiuti a bloccare l’impianto di compostaggio a Battipaglia. La vicenda ha tratti paradossali e, se confermata, potrebbe confermare in pieno le preoccupazioni dei cittadini battipagliesi. Secondo il cronoprogramma dei lavori per la realizzazione del contestato impianto di trattamento dei rifiuti, durante la prossima settimana dovrebbe essere posata la prima pietra. Il contratto per l’inizio dei lavori già c’è solo che pare non sia possibile iniziare l’intervento perché l’area (all’interno dello Stir) è stracolma di rifiuti che la società provinciale Ecoambiente non riesce a smaltire per mancanza di soldi. «Questa circostanza, spiega l’ex assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano, conferma che il sistema dei rifiuti è in grave crisi. Hanno ragione i cittadini Battipaglia a non volere l’impianto perché lo Stir – prosegue – non è sufficiente stante già la necessità di abbancare i rifiuti trattati nella fase ordinaria». Ed ancora ricorda: «Nel piano della precedente giunta Caldoro era prevista la sostituzione dello Stir con l’impianto di compostaggio, non una aggiunta». «Dalla nostra – prosegue Giovanni Romano – abbiamo proposto delle modifiche da noi ritenute indispensabili, tra cui l’eliminazione dei grandi impianti per il trattamento della frazione organica (come quello previsto allo Stir di Battipaglia) viste le opposizioni delle comunità locali. Secondo noi occorre realizzare impianti di compostaggio aerobico di piccola taglia lasciando ai Sindaci nei sub-ambiti il compito di scegliere dove realizzarli in modo da evitare che i territori scelti vengano gravati da un carico inquinante sproporzionato. A Battipaglia, quindi, potrebbe essere realizzato un impianto di sole 5.000 tonnellate per le esigenze della Città». Intanto non manca la replica di Vincenzo De Luca che continua a difendere l’impianto di Salerno città, nonostante le indagini in corso e il blocco ormai di un anno delle attività: «Il compostaggio in città, unico in Campania ha avuto riconoscimento come migliore pratica in Ue e l’Anac riconosce che è impianto di eccellenza ma gestito male negli ultimi tempi».