. “ Viva San Matteo. Viva Fratte. Viva Salerno!” Lo ha gridato forte, don Franco Mangili, parroco della chiesa di Fratte che, emozionato, ha ringraziato don Michele Pecoraro, parroco del Duomo, che ha avuto l’idea, approvata dal Vescovo Monsignor Luigi Moretti, di far arrivare, per la prima volta nella storia di Salerno, a Fratte il busto argenteo di San Matteo che, da qualche anno, è tornato al suo antico splendore grazie al restauro effettuato dai restauratori Cristina De Vita e Carlo Pagano, grazie al Club Inner Wheel Salerno Est, con l’aiuto della Fondazione della Comunità Salernitana e di due club rotariani: Rotary Salerno Duomo e Rotary Salerno Picentia. Il busto, realizzato nel 1691 da Nicola De Aula, che pesa circa cinquanta chili, imballato con molta cura dai restauratori e dai portatori, con plastica di imballaggio a bolle, gommapiuma e polistirolo, è stato trasferito dalla sacrestia del Duomo dove è custodito all’interno della “Cappella del Tesoro”, in una cassa di legno e caricato sul furgone Fiat Ducato, messo a disposizione da tutti i portatori. Dopo aver percorso le strade della città, scortato dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno, il furgone bianco è arrivato al Ponte di Fratte, all’altezza dell’antica chiesa di Santa Maria dei Barbuti,( dopo la costruzione dello svincolo dell’autostrada è stata trasferita nell’attuale chiesa della Sacra Famiglia progettata dall’architetto Paolo Portoghesi). Lì è stato accolto dagli applausi dei tanti cittadini della comunità di Fratte, dai militari del Comando dei Carabinieri di Fratte, comandati dal maresciallo D’Acunto e dalla Banda di Baronissi, diretta dal Maestro Fabio Scuoppo che ha eseguito la marcia “ Battaglione San Marco”. Presente anche l’avvocato Salvatore Memoli, Direttore dell’ACI:” E’ doveroso accogliere il Patrono di Salerno che per la prima volta arriva in quest’angolo di territorio. Siamo commossi per fede e orgogliosi, come cittadini, della sua presenza”. Scaricata la cassa dal furgone, all’interno della proprietà Palladino, i restauratori e i portatori hanno liberato dall’imballaggio il busto di San Matteo che è stato fissato sulla base di legno della paranza dalla quale partono le barre attraverso le quali i portatori sollevano il busto del Santo. Dopo un momento di preghiera officiata da don Franco Mangili, di origine bergamasca, che da 14 anni è parroco della chiesa di Fratte, è stata letta, dalla giovane Anna Maria Autero “La preghiera dei fedeli”, mentre la signora Filomena Barbaria ha letto un pensiero dedicato a San Matteo a nome di tutti i fedeli che numerosi hanno partecipato alla processione insieme ai Templari Cattolici d’Italia, coordinati da Orazio Scuoppo, ai bambini del catechismo, ai candelieri, ai ministranti, ai componenti del coro della chiesa e alla banda di Baronissi. Il busto del Santo è stato portato in processione, su via Cristoforo Capone: prima da tutti i portatori di San Matteo, con i capi paranza Raffaele Amoroso e Ciro De Caro, e con i portatori di tutte le altre paranze dei Santi, che accompagnano San Matteo il 21 settembre. C’erano anche i giovanissimi portatori Giovanni Palumbo e Francesco Pio Venturino. All’altezza dell’Antico Panificio “ Federico Criscuolo”, il busto, inondato dai petali di rosa lanciati dalle anziane signore affacciate ai loro balconi, è stato affidato ai portatori di Fratte, che ogni anno portano la paranza della Madonna dell’Immacolata, che, sulle note della “Marcia di Radetzky”, hanno fatto ballare il busto del Santo. Dopo aver attraversato la piazza dove c’è la fontana, i portatori hanno percorso tutta la strada che porta all’ingresso della chiesa della Sacra Famiglia dove c’era uno striscione sul quale campeggiava la scritta “Benvenuto” e dove i bambini del catechismo, affascinati dallo spettacolo dei fuochi d’artificio e dei fumogeni colorati con i colori dello stemma del Comune di Salerno, hanno lanciato in cielo dei palloncini colorati e dei coriandoli. Dopo l’abbraccio degli “antichi” portatori delle due paranze: Ciro De Caro e Carmine Rinaldi, applaudito da tutti i fedeli il Santo, dopo una doppia “giravolta” sul sagrato è entrato in chiesa dove don Michele Pecoraro ha celebrato la messa coadiuvato da don Franco, con la presenza di padre Ugo, padre Giuseppe Giunta, padre Francesco, e altri sacerdoti. “ Questa peregrinatio della statua del Santo, che incarna la tenerezza di Dio, non è un anticipo della processione del 21 settembre, ma un modo per portare il suo Vangelo nelle zone un po’ più lontane dal Duomo. ” – ha spiegato don Michele Pecoraro – “ Naturalmente accogliendo San Matteo, che è il patrono di tutta la città, accogliamo Gesù Cristo”. Grande intesa tra i parroci e tra i portatori che hanno portato il Santo: tutti si sono abbracciati e stretti la mano, commossi, consapevoli di aver vissuto un momento storico per la città di Salerno. Il busto del Santo questa sera, dopo la messa delle ore 19,00, sarà trasferito, alle 20,15, nella chiesa di Santa Margherita dove resterà fino a martedì 6 settembre. Sarà poi nuovamente trasferito nella chiesa di Sant’Eustachio.
Aniello Palumbo