Anche il Comune di Salerno si sveglia sul caso ex Ideal Standard. La proposta partita dalla commissione consiliare ambiente guidata da Rosa Scannapieco, su indicazione del consigliere Augusto De Pascale, ha prodotto il suo primo atto: la comunicazione di disponibilità – seppur limitata – di intervento. La scorsa settimana l'organo consiliare ha visto perfino la presenza dell'assessore all'ambiente Gerardo Calabrese che si è limitato a comunicare l'avvio di una inchiesta giudiziaria (anche se non confermata da fonti ufficiali) rispetto all'interramento dell'amianto raccontato nei mesi scorsi, su queste colonne, dagli operai dell'ex opificio della zona industriale. Nella nota a firma del direttore del settore ambiente Luca Caselli – indirizzata anche all'attenzione del Noe – si legge: «Lo scrivente settore si dichiara disponibile ad avviare attività congiunte una volta che indagine specifiche avranno confermato la validità di quanto segnalato». Intanto il caso approda anche al Senato. Ad accendere i riflettori sono il senatore Bartolomeo Pepe – membro della commissione ecomafia ed il senatore Francesco Molinari, membro della commissione antimafia. Il problema dell'Ideal Standard dicono i senatori «è una vergogna, troppo silenzio negli anni, famiglie che hanno subito danni irreparabili. Nessuno, ad eccezione di pochissimi, ha inteso ascoltare le parole degli ex operai dell'Ideal standard e nessuno si è preso la briga di andare a verificare se quanto raccontato dagli ex lavoratori corrisponda al vero. Danni che, spesso purtroppo, si traducono con gravissime malattie e morti. Le conseguenze dell'esposizione, in questo caso prolungata, all'amianto sono visibili dopo circa 20 anni, tempo di incubazione dell'intossicazione. Stessi problemi esistono anche alle ex ceramiche D'Agostino a Brignano». «Adesso – sottolineano Pepe e Molinari – è necessario accendere i riflettori sui problemi ambientali, così come è evidente la necessità di condurre analisi preventive sulle persone al fine di verificare la presenza di metalli e per stilare una vera e propria mappa dell'inquinamento – con le zone a più alta concentrazione di metalli pesanti – e, una volta accertato, occorre chiudere le strutture inquinanti, esattamente come è successo per le Fonderie Pisano. A tal proposito – proseguono i due senatori – il nostro unico auspicio è che non si sia trattato di una semplice mossa elettorale in vista delle prossime elezioni comunali. In merito alle tematiche ambientali bisogna avere le idee chiare e non prendere provvedimenti senza senso o occasionali, a seconda della convenienza del momento. Per quanto concerne gli effetti dell'esposizione all'amianto – concludono Bartolomeo Pepe e Francesco Molinari – è un problema che si deve gestire in modo diverso dal momento che si tratta di un processo molto più lungo e complesso, che va costantemente monitorato. Per questo è importante seguire seriamente i casi come l'Ideal Standard ed altri casi simili perché non solo hanno portato danni alle persone in passato ma continueranno a portare danni alle persone anche in futuro».
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