di Andrea Pellegrino Pochi giorni di vacanza, rigorosamente sul territorio salernitano, poi per Antonio Iannone, presidente della Provincia di Salerno, sarà un intenso periodo amministrativo e politico. Lui che dovrà traghettare Palazzo Sant’Agostino verso la nuova formula è già alle prese con la messa a punto della macchina organizzativa, nonché con una gestione ordinaria da garantire, ma senza fondi. Sotto il profilo politico, per lui c’è la candidatura alla segreteria regionale di Fratelli d’Italia, offerta direttamente dal leader nazionale Giorgia Meloni. E poi, naturalmente, un occhio attento alle regionali e alle prossime amministrative. A Cava de’ Tirreni: «Galdi sarà riconfermato». Presidente la situazione della Provincia oggi… «Per effetto delle decisioni criminali dei governi Monti, Letta e Renzi, la provincia vive una condizione di asfissia finanziaria concreta. Come più volte denunciato, abbiamo difficoltà a garantire i servizi ai cittadini, in quelli che sono i nostri obblighi di legge. Principalmente le strade, le scuole e gli altri settori di delega di competenza della Provincia. Noi abbiamo avuto in tre anni 250 milioni di euro in meno, quando molti urlano allo scandalo sullo stato delle strade dimenticano che fanno parte della maggioranza che ha sostenuto questi tre governo. Come i parlamentari salernitani, dovrebbero smetterla di fare i “masaniello” sul territorio e le pecore a Roma. Ai tagli si aggiunge la mole di debiti che noi abbiamo pagato, relativamente alla gestione capestre del centrosinistra. Abbiamo pagato 53 milioni di euro e nonostante questo siamo una delle pochissime Province che ha approvato il bilancio di previsione entro il 30 giugno 2014; molte Province non hanno la capacità di formare il bilancio. Vorrei sottolineare che noi abbiamo tagliato negli anni tutte le forme di contribuzioni pubbliche; contribuzioni che erano esclusivamente per sagre ed eventi che non avevano nessuna ricaduta positiva sullo sviluppo del territorio». Quali sono e quali saranno le competenze dell’ente Provincia? «Attualmente la Provincia ha le competenze individuate dalla legge Delrio: strade provinciali, edilizia scolastica; urbanistica; i fenomeni discriminatori in ambito occupazionale; e il ruolo di coordinamento in area vasta. Entro il 7 luglio dovevano essere emanati i decreti attuativi, ma la cosa non è avvenuta. Quindi noi continuiamo a gestire servizi ed uffici ma nel caos più completo delle competenze. Penso si sia trattato, tutto sommato, di una operazione mediatica finalizzata a togliere gli stipendi ai politici. Io ed i miei assessori dal 17 giugno siamo in carica gratuitamente». Vi accusano, però, di prendere lo stesso soldi… «Chiariamo: noi prendevamo solo le indennità. Nessuno stipendio. Si trattava di 12 mensilità che non sono neppure pensionabili. Altra cosa sono i rimborsi spese: io personalmente non mi sono fatto rimborsare neppure un caffè. Gli assessori, invece, possono usufruire di rimborsi chilometrici per gli spostamenti, sempre che non utilizzino l’auto di servizio. Posso dire con orgoglio che siamo l’ente più trasparente che esista. Tant’è che non siamo stati toccati da nessuno scandalo, in merito ai rimborsi. Ancora, siamo gli unici ad aver aderito alla stazione unica appaltante: le gare non le facciamo noi». Polemiche ci sono state anche per i tanti rimpasti… «Abbiamo detto dal primo momento che periodicamente ci sarebbe stata una turnazione in giunta. Abbiamo fatto fare a più persone l’esperienza di amministratore, fermo restando l’azione amministrativa. Ora il 12 ottobre ci saranno le nuove elezioni (il governo inizialmente aveva indicato la data del 30 settembre e non si era accorto che cadeva di martedì). C’è stato anche un cambio del sistema elettorale: oggi i consiglieri comunali vengono eletti in base alla proporzionalità delle liste presentate». Questione Poste. Il Consiglio di Stato ha bocciato l’ipotesi di hotel nel palazzo di Corso Garibaldi. La Provincia si era costituta in giudizio… «Ma non è stata la Provincia a bloccare la trasformazione. La Provincia è stata chiamata per esprimere un nulla osta sulla variante. Alla base c’è un contenzioso tra il Comune di Salerno e Rainone». Vicenda inceneritore, invece? «Finalmente il governo ha l’intenzione di nominare un commissario (come fu nominato De Luca all’epoca, ndr) per la realizzazione dell’impianto. Sostenevo la necessità di una nomina in tal senso già un anno e mezzo fa. Penso che l’impianto debba farsi nell’area individuata dal Comune (Cupa Siglia), poi rinnegata all’indomani del trasferimento delle competenze alla Provincia». Aeroporto, si vola? «Oggi l’aeroporto può partire realmente, perché in questi anni abbiamo preso tutte le autorizzazioni che prima non c’erano. Quindi si può volare. Ed ora che la struttura è esistente c’è bisogno dell’ingresso delle Regioni. La Campania e la Basilicata hanno già espresso la loro volontà: devono solo trasferire le risorse» Strada Cilentana? «La vicenda si inquadra nel discorso della caduta dei servizi dovuta dai tagli imposti dal governo centrale. La provincia di Salerno ha ottenuto 28milioni di euro sull’accelerazione della spesa sulle strade provinciali. Naturalmente gli appalti possono partire nel momento in cui si trasferiscono le risorse» Ancora, questione sanità? «E’ una vergogna che sindaci che abbiamo fatto parte di maggioranze di governo si atteggino a “masaniello”. Il vero problema deriva dal governo centrale che blocca il tour ove e non allenta il piano di rientro». Passiamo alla politica. Elezioni provinciali, che farà il centrodestra? «Sto conducendo questa azione di compattamento del centrodestra, nonostante gli attacchi che arrivano da alcuni esponenti che probabilmente non vogliono favorire l’unione, invocando il “tanto peggio, tanto meglio”». Ma che fine ha fatto il tavolo? «Ci siamo dati delle regole. Ora dobbiamo verificare se tutti i partiti che si sono seduti hanno la possibilità di presentare proprie liste». Liste per le elezioni provinciali? «Anche. Perché per presentare una lista occorre che ci sia stata una rappresentanza consiliare». Quindi, ad esempio, i Cinque stelle non potranno candidarsi? «Dubito che i Cinque stelle possano presentare una lista» Domanda secca: chi sarà il successore di Antonio Iannone a Palazzo Sant’Agostino? «Penso che sul nome di Giovanni Romano si possa trovare una certa convergenza». Passiamo in casa Fratelli d’Italia. Tutto pronto per il congresso? «Ho formalizzato già la candidatura al coordinamento regionale, sto già raccogliendo le firme degli iscritti. Voglio ringraziare la Meloni e i parlamentari Cirielli e Taglialatela per il supporto. Penso che la fiducia espressa da Giorgia Meloni, arrivi all’indomani del risultato ottenuto alle elezioni europee. Sono stato il più votato in Campania. Contestualmente in quel giorno (13 settembre) si eleggeranno anche i coordinamenti provinciali». Chi guiderà Fdi a Salerno? «Penso che un nome che vada nella direzione del rinnovamento e dell’equilibrio sia quello di Michele Cuozzo, atteso che Paravia ha dichiarato di non essere più disponibile alla candidatura. Ringrazio Antonio Paravia, perché è stato, fin da principio, un uomo di squadra che ha creduto nel progetto di Fratelli d’Italia». Uno sguardo alle Regionali. Caldoro sarà ricandidato? «Stefano Caldoro ha fatto un ottimo lavoro. E’ stato l’unico presidente della Regione che ha dato segnali di attenzione alla provincia di Salerno, contrariamente alla passata gestione, quando la Regione era la dependance del Comune di Napoli. Anche lui, naturalmente, ha potuto fare nei limiti dei disastri che ha ereditato dalla gestione di centrosinistra. Naturalmente credo che dai Fratelli d’Italia debba venire un contributo forte. Noi, in provincia di Salerno, abbiamo la lista pronta». Ma le fibrillazioni interne a Forza Italia non danneggiano troppo il Governatore? «Non commento quasi mai le dinamiche interne agli altri partiti, anche se reputo che il vero problema in Consiglio regionale derivi proprio dalle divisioni interne a Forza Italia. Fdi, a mio avviso, in questo momento è l’unico progetto politico che può ricostituire la destra, che è stata distrutta da Fini e dai vecchi colonnelli di Alleanza Nazionale ed aprire una fase nuova della quale parleremo già nell’appuntamento di settembre». De Luca candidato a Governatore (per il centrosinistra)? «Un sogno». Edmondo Cirielli, però, lo vorrebbe candidato… «Ed io aggiungo: magari si candidasse. Sono convinto che sia il candidato più comodo per Caldoro». A Salerno città (in vista del voto comunale) si fanno le primarie? «Siamo sostenitori delle primarie per la scelta di tutte le candidature. Noto con piacere che anche altri stanno facendo questo tipo di valutazione». Il rapporto politico con la Carfagna? «Il tavolo che noi abbiamo insediato è un tavolo che parte dalle volontà dei coordinatori provinciali dei partiti di centrodestra. Registro con piacere che ci sia stata questa volontà. Ribadisco: meglio tardi che mai. Personalmente ho stima di Mara. Credo che sia venuto il tempo che intervenga la ragione anche a discapito di qualcuno che vuole giocare ancora a fare il “giapponese”».
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