Iannone: convergere su un unico nome - Le Cronache
Ultimora

Iannone: convergere su un unico nome

Iannone: convergere su un unico nome

di Erika Noschese

Il centrodestra potrebbe presentarsi unito alle elezioni per il presidente della Repubblica ma, al momento, non vi è alcuna conferma sul nome del Cav. Volontà, quella di essere compatti, espressa da Fratelli d’Italia, come ha spiegato il senatore salernitano, Antonio Iannone: “Noi abbiamo detto che siamo dell’idea che il centrodestra debba essere compatto su un nome, dall’inizio alla fine della votazione. Se si assume questo impegno dalle altre forze di centro destra ci sarà la possibilità di scegliere e votare in maniera compatta”. Onorevole, per la prima volta lei è chiamato ad eleggere il presidente della Repubblica, una responsabilità importante… “Sicuramente è un momento solenne, dal punto di vista istituzionale, quello più alto e importante. Io penso che tra qualche giorno gli scenari saranno più chiari”. Forza Italia fa il nome di Silvio Berlusconi, Fratelli d’Italia ha già deciso quale nome proporre o votare? “Noi abbiamo detto che siamo dell’idea che il centrodestra debba essere compatto su un nome, dall’inizio alla fine della votazione. Se si assume questo impegno dalle altre forze di centro destra ci sarà la possibilità di scegliere e votare in maniera compatta”. Si ribadisce l’unità del centrodestra, quindi? “Noi lo auspichiamo ma quando il centro destra non è stato compatto non è stato certamente per colpa di Fratelli d’Italia”. Come si aspetta la giornata da 24 gennaio? “Sicuramente, noi inizieremo a votare il pomeriggio alle 15 ma io sarò a Roma già dal mattino, senza particolare emozione ma con il senso di responsabilità per concorrere ad una scelta che, dal punto di vista istituzionale, è più alta. Nei prossimi giorni tanti nomi saranno superati e sarà più concreta un’ipotesi anche se ai primi scrutini sarà una storia perché sappiamo che c’è una maggioranza qualificata da raggiungere mentre dal quarto ci sono più concrete possibilità di eleggere il presidente perché si passa a maggioranza semplice. C’è questa ignota del covid: attualmente ci sono oltre 40 parlamentari positivi, per garantire un voto in sicurezza i questori di Camera e Senato dovranno organizzare delle soluzioni perché non potranno essere tutti in aula contemporaneamente altrimenti si rischia un contagio massiccio. Bisogna capire come far votare i positivi perché credo che a distanza non si possa garantire la segretezza del voto”. Il presidente dell’Humanitas Roberto Schiavone, in una lettera al presidente della Camera dei Deputati Roberto Schiavone si è offerto, a titolo gratuito, di trasportare al Quirinale le persone in isolamento per garantire loro il voto nel rispetto delle norme anti covid. Crede sia possibile? “Il problema non è su Roma ma come si fa può raggiungere la Capitale dai propri territori, in particolare quelli che vivono sulle isole. Oggettivamente, è un problema difficile da risolvere”. Come valuta il mandato del presidente Mattarella? Sono stati due anni difficili, caratterizzati dalla pandemia e con una serie di scelte e non scelte fatte dal governo… “Diciamo che noi, anche non perdendo il rispetto istituzionale per la massima carica dello Stato, non è il presidente che abbiamo voluto e non è stato il presidente che ci aspettavamo soprattutto perché non ci ha fatto tornare al voto; nel 2018 il centro destra non ha raggiunto la maggioranza assoluta per formare un governo ma era relativa e si è dato vita ad un altro governo per far partire la legislatura”. Draghi presidente della Repubblica, secondo lei è un’ipotesi concreta? “No, secondo me Draghi ha poche possibilità. Credo di essere controcorrente nel dirlo ma credo abbia poche possibilità”. Fratelli d’Italia potrebbe ipotizzare un voto o è una scelta esclusa a priori? “Noi non lo abbiamo sostenuto come presidente del Consiglio, non è un profilo ideale per noi. Mi sembra che Draghi i problemi li abbia nella maggioranza; una sua elezione difficilmente darebbe vita ad un altro governo e i partiti che lo sostengono sono attaccati alla poltrona: in parlamento, attualmente, c’è il gruppo misto più grande della storia per effetto dell’implosione dei 5 Stelle e ci sono circa 150 parlamentari che non rispondono a nessuna logica di partito. Non è questo il male ma il fatto che questi parlamentari hanno due obiettivi: raggiungere tra sei mesi la scadenza del vitalizio, andare fino alla fine della legislatura e non credo votino ipotesi che potrebbero mettere a rischio la stabilità di governo”. Crede ci sia la possibilità di arrivare alla fine naturale del mandato? “Io spero si voti il prima possibile, fosse stato per noi saremmo tornati alle urne già dal un bel po’ visto il fallimento del governo giallo verde, del governo giallo rosso e mi sembra che anche Draghi si sia avviato, pare abbia esaurito la sua spinta, basta vedere le questioni ultime di questi decreti di Natale; nella nazione c’è molta disillusione anche rispetto alla formula del governo dei migliori. Mi auguro si torni al voto ma i partiti che sostengono l’attuale governo hanno fatto di tutto, passando su tutto, per mettersi insieme; sono cani sciolti e sicuramente vogliono arrivare a settembre quando scattano i vitalizi e possibilmente alla primavera prossima”.