«Canfora e il Pd hanno iniziato la lottizzazione della Provincia di Salerno». Replica così alle accuse del nuovo mnumero uno di palazzo Sant’Agostino Giuseppe Canfora, il suo predecessore Antonio Iannone, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. In particolare, l’ex presidente Iannone si scaglia contro le accuse di gestione clientelare: «Si tratta di argomentazioni non sostenute da fatti. La nostra gestione si è contraddistinta – sostiene Iannone in una nota – per un’azione di riduzione della spesa, del risanamento economico dell’Ente disastrato dalla precedente gestione di centrosinistra e finalizzata a fronteggiare la sfida dei servizi ai cttadini gravemente compromessi dai tagli criminali praticati dal leader di Canfora, Matteo Renzi. E’ evidente, già da questi primi giorni, che il neo presidente ed il Pd sono impegnati in una caccia alle streghe e in un’azione di ritorsione politica che va dai dipendenti fino ai presidenti delle partecipate. Sono partiti per lottizzare il potere e restaurare quell’ancien regime che avevamo smantellato. Mi auguro che Palazzo Sant’Agostino non sia diretto da altri palazzi e che non conosca un nuovo protagonismo di coloro che hanno sfasciato la Provincia ed infangato il suo prestigio istituzionale». Poi, un appello ai consiglieri provinciali di opposizione, affinché vigilino «sull’operato della nuova amministrazione» perché «se il buongiorno si vede dal mattino è presumibile il ritorno alle peggiori logiche politiche». La replica del presidente Canfora non è indirizzata ad Antonio Iannone, bensì ad Edmondo Cirielli che, nei giorni scorsi, ha annunciato la propria intenzione di presentare una interrogazione parlamentare in merito a quanto sta accadendo in seno all’Asi di Salerno. «Mi sorprende – afferma Canfora – la paradossale affermazione dell’onorevole Cirielli che annuncia interrogazioni parlamentari dicendo “basta intromissioni della politica”. Evidentemente la memoria lo tradisce», perché spiega il presidente «in quanto ad intromissioni è stato un vero e proprio recordman, trovando un degno erede in Iannone. Dimostra, inoltre – ed in questo caso travalicando i confini della buona fede – di non conoscere il principio sulla separazione dei poteri, ovvero la differenza tra il potere politico e quello burocratico». Dal canto suo, il sindaco di Sarno fa presente di lasciare «ai dirigenti il compito di valutare aspetti burocratici del suo agire. Gli atti adottati dall’Ente nella delicata fase di avvio di questa nuova gestione amministrativa sono, fino a prova contraria, pienamente legittimi». Roberto Pianta
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