di Brigida Vicinanza
“Un pezzo di città non potrà festeggiare, No ai licenziamenti”. Mentre una parte è in testa alla protesta all’interno delle Fonderie Pisano, un’altra parte dei lavoratori passa il testimone e va a far sentire la propria presenza durante la processione di San Matteo. Ma “a turni” rimarranno ancora lì, a vegliare quello stabilimento che soltanto tre giorni fa gli ha tolto un poco di gioia di vivere. “Noi resteremo qui, in presidio, giorno e notte”, ha dichiara Angelo Clemente, delegato Rsu, che ha poi continuato: “Abbiamo parlato di nuovo con la proprietà, cercando di capire le sue intenzioni per quanto riguarda il tavolo Ministeriale a Roma e ci siamo accertati della loro partecipazione perchè soltanto con l’avvio della procedura di delocalizzazione anche in questa situazione, possiamo avere accesso agli ammortizzatori sociali utili per darci da vivere o almeno sopravvivere”. E’ stata un’altra lunga notte quindi per gli operai delle Pisano, che ora non voglio più mollare. “Pisano non può decidere di non decidere e quindi dovrà partecipare al Tavolo a Roma il 27 settembre, in attesa di quest’ultimo rimarremo qui in Fonderie” – ha continuato Clemente – “ci hanno assicurato che sveleranno anche il sito in sede ministeriale e porteranno il progetto così come da accordi”. Ora è tutto in bilico e c’è da attendere ancora una volta quali saranno le mosse dei Pisano, se consegneranno il nuovo progetto e se finalmente daranno le giuste risposte agli operai e alle loro famiglie, con il nome del sito per la delocalizzazione e un progetto innovativo che metta d’accordo tutti.