di Andrea Pellegrino
I consiglieri comunali non vogliono sentire ragioni: il gettone di presenza va adeguato, dopo l’ultimo parere arrivato dalla Prefettura di Salerno. Così fino ad allora, i consiglieri comunali si limiteranno all’ordinaria amministrazione, non facendo mancare il pressing sulla segretaria generale dell’ente. Già ieri mattina una tripla manovra da parte della maggioranza: c’è chi ha chiesto lumi ai dirigenti; chi sta pensando di rivolgersi ad un legale per impugnare gli atti (in particolare la determina firmata da Esposito) e chi ha giocato politicamente non facendo procedere alla votazione sul regolamento dei dehors in commissione. In particolare su quest’ultimo aspetto, già al centro di aspre polemiche interne, la commissione – alla presenza del dirigente Alberto Di Lorenzo -, si è limitata ad una semplice presa d’atto, rimandando il tutto, così come la scorsa volta, al Consiglio comunale. Insomma una presa di posizione contro il governo della città, ed in particolare del sindaco Enzo Napoli che frena sull’adeguamento dei gettoni di presenza. Non un passo indietro da parte della maggioranza, pronta anche ad affidarsi ad un legale per superare ogni aspetto giuridico della vicenda. Entro fine mese si dovrebbe convocare una nuova seduta di Consiglio comunale, dopo il dimezzamento (per motivi politici) dell’ordine del giorno predefinito per la scorsa seduta che ha affrontato solo il bilancio, rimandando il tutto ad una successiva convocazione. Ma prima di allora il caso dovrà essere risolto, avvertono dal terzo piano. Inoltre, a quanto pare, non tutti i consiglieri pare abbiano ricevuto l’ultimo parere della Prefettura nonostante l’invio al protocollo da parte della segretaria Ornella Menna, datato 23 marzo. “Un errore degli uffici o uno stop voluto?” s’interrogano i componenti dei vari gruppi consiliari. Infine, all’orizzonte restano in piedi le dimissioni di Napoli dalla carica di consigliere provinciale. A quanto pare il primo cittadino avrebbe già tenuto un incontro con Giuseppe Canfora e Mimmo Volpe (che dovrebbe subentrare in aula) per definire la via d’uscita. Ma le dimissioni pare che non siano ben viste dalla maggioranza consiliare, tenuta fuori dalla competizione provinciale proprio per far spazio al sindaco candidato.