di Marta Naddei
Sono rimasti incatenati per quattro ore alle colonne di Palazzo Sant’Agostino. Alla fine hanno anche ottenuto ciò che volevano: giovedì mattina, alle 9, in seduta straordinaria e in seconda convocazione si terrà il Consiglio provinciale che avrà ad oggetto la ricapitalizzazione del Cstp. Ha, dunque, smosso le acque la protesta di circa una ventina di conducenti dell’azienda di trasporto pubblico locale che ieri mattina, intorno alle 6, si è incatenata alle colonne del palazzo dell’amministrazione provinciale (già nel maggio 2012 avevano messo in atto una protesta così in piazza Ferrovia, ndr) per esprimere il proprio dissenso alla luce di quanto accaduto lo scorso venerdì in Consiglio provinciale, quando la maggioranza di Fratelli d’Italia, all’atto della discussione dell’ordine del giorno riguardante il completamento dell’iter di ricapitalizzazione del Cstp, è uscita dall’aula facendo venire a mancare il numero legale e, di conseguenza, annullando la trattazione dell’argomento. Tanta la rabbia dei dipendenti che da ormai tre anni stanno vivendo un vero e proprio incubo, con il destino della loro azienda sempre in bilico. Da circa un anno, poi, si attende che l’iter di ricapitalizzazione veda finalmente la propria fine. Una delibera, quella che avrebbe dovuto ratificare il pagamento da parte della Provincia della quota mancante per la ricapitalizzazione dell’azienda (ammontante a 876mila euro tra il ripiano delle perdite e le quote inoptate), particolarmente attesa dal momento che il Ministero dello Sviluppo economico ha chiesto integrazioni al piano industriale presentato dal commissario straordinario dell’azienda, Raimondo Pasquino, proprio in ordine al mancato completamento dell’iter di ricostituzione del capitale sociale del Cstp da parte della Provincia di Salerno. Così, intorno alle 10, il direttore generale dell’Ente Ciro Castaldo ha comunicato ai lavoratori in protesta la decisione di convocare il Consiglio provinciale per la mattinata di giovedì: sarà in seconda convocazione e ciò implicherà la necessità che vi siano anche solo 12 consiglieri provinciali in aula affinché la delibera venga discussa e approvata. Le catene sono state sciolte, rimandando l’appuntamento a giovedì. Soddisfazione è stata espressa dal capogruppo del Pd in Provincia Giovanni Coscia che ha particolarmente spinto perché vi fosse una nuova seduta dell’assise per parlare di Cstp e idraulico-forestali: «Ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti i consiglieri – ha detto – affinché possano essere discussi importanti argomenti che riguardano il futuro di tanti lavoratori». Dopo la protesta, l’assessore provinciale Michele Cuozzo ha incontrato sindacati (ad alcuni dei quali era stato anticipato, nello stesso pomeriggio di venerdì, che sarebbe stata presto convocata una nuova seduta del Consiglio, ndr) e dipendenti spiegando loro che «quella della scorsa settimana è stata una figuraccia della politica e ce ne assumiamo le responsabilità». La Provincia, comunque, sarebbe finalmente pronta a licenziare l’importante provvedimento: «Abbiamo messo a punto un atto inattaccabile – ha spiegato Cuozzo – anche alla luce dell’incertezza della sopravvivenza della Provincia. Se ci sarà qualcuno dopo di noi, in tal modo, non potrà impugnare questa delibera di ricapitalizzazione».