di Marta Naddei
Resteranno al proprio posto al Comune di Salerno. Il Tar di Salerno scioglie le riserve e, dopo un precedente provvedimento di sospensione dei licenziamenti, dà ragione in maniera definitiva ai nove dipendenti stabilizzati dall’amministrazione comunale nel 2008, annullando tutti gli atti impugnati. Una operazione, quella dell’allora Giunta municipale, finita al centro dell’attenzione della Procura della Corte dei Conti che sequestrò anche conti e beni – successivamente dissequestrati – agli assessori dell’epoca, accusati di aver cagionato un danno economico di 841mila euro. Una mazzata che si abbattè sui componenti dell’esecutivo di Palazzo di Città che corsero poi ai ripari e il 6 novembre dello scorso anno deliberarono – con atto numero 379 – l’annullamento del provvedimento di stabilizzazione, avviando, con una nota del direttore del personale del 18 novembre, la procedura di licenziamento dei nove dipendenti precari stabilizzati. Così, con la sentenza emessa ieri a seguito dell’udienza dello scorso 30 gennaio, i giudici amministrativi Luigi Antonio Esposito (presidente), Francesco Gaudieri (consigliere) e Giovanni Sabbato (consigliere estensore) hanno annullato la delibera di Giunta comunale con cui venivano azzerate le stabilizzazioni del 2008, reintegrando a pieno titolo tutti e nove i lavoratori che, proprio a seguito di quel provvedimento giuntale, decisero di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale. Dunque, Anna Fiore, Ruggero Petrella, Teresa Verzola, Marcello Sansone, Corrado Marino, Carla Gatto, Rosaria Lo Iudice, Pasquale Di Feo e Gaetana Pinto – tutti assistiti dall’avvocato Lorenzo Lentini, mentre il Comune di Salerno è stato rappresentato dalla squadra di legali dell’amministrazione composta da Aniello Di Mauro, Maria Grazia Graziani e Carmine Gruosso – mettono al sicuro il proprio posto di lavoro, in attesa della presumibile contro mossa del Comune che potrebbe decidere di rivolgersi al Consiglio di Stato per dirimere la questione. In sostanza, alla base della decisione dei magistrati amministrativi ci sarebbe in primo luogo l’illegittimità della delibera con la quale la Giunta comunale ha annullato, lo scorso mese di novembre, l’atto numero 813 del 2008 di stabilizzazione del personale precario. Stando a quanto sollevato dai ricorrenti, infatti, cinque componenti dell’attuale esecutivo sono implicati nel procedimento in essere presso la Corte dei Conti e quindi avrebbero avuto tutti i motivi di annullare l’atto. Stiamo parlando degli assessori Eva Avossa, Domenico De Maio, Gerardo Calabrese (assente però durante la riunione giuntale del 6 novembre, ndr), Luca Cascone e Franco Picarone – a cui si aggiungono anche Luciano Conforti e Augusto De Pascale, assessori nel 2008 ma non oggi – e la cui decisione sarebbe stata fortemente compromessa da una mancanza di imparzialità. Stesso discorso valido anche per Luigi Criscuolo, direttore del personale del Comune di Salerno e responsabile del procedimento. Sua la firma sull’atto di licenziamento, ma così come i componenti dell’esecutivo, figura anche lui all’interno del fascicolo aperto dalla Procura della Corte dei Conti che ha contestato all’amministrazione salernitana l’illegittimità della procedura di stabilizzazione messa in atto nel 2008, perché mancante di elementi di fatto e di diritto, contestando un danno erariale equivalente ai compensi dei nove lavoratori, elargiti nel corso degli ultimi cinque anni.