Global Flottilla, l’inizio di una rivoluzione? - Le Cronache Ultimora
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Global Flottilla, l’inizio di una rivoluzione?

Global Flottilla, l’inizio  di una rivoluzione?

Michelangelo Russo

I grandi mezzi di comunicazione italiani, tranne eccezioni, stanno sottovalutando quello che la spedizione di Global Flottilla sta per cambiare nella storia. E stanno sottovalutando quello che è successo a Genova due giorni fa. Intendiamoci: i mezzi d’informazione ossequiosi verso il Governo hanno tutto l’interesse a dosare le notizie. Meloni e il suo Governo di venerabili ottuagenari (come il Ministro Nordio) o sbiadite figure di sostenitori dello slogan “legge e ordine” hanno annusato la potenza del messaggio arrivato da Genova, e si guardano bene dal commentare l’accaduto. Perché temono l’esempio di civiltà e di coraggio che ha lanciato il popolo genovese e l’antica, gloriosa associazione di portuali genovesi. I Camalli! I Camalli hanno annunziato che se un solo capello sarà torto ai militanti della pace che viaggiano con la Flottilla, bloccheranno il porto di Genova. E non partirà nemmeno un chiodo. E presto anche Barcellona, a ruota, chiuderà il porto. E vedrete che lo farà anche Napoli. I Camalli hanno annunziato, cosa più che credibile, che chiuderanno l’Europa se il convoglio umanitario sarà fermato. Dio sia benedetto! Così si fa! E’ inutile aspettare i balletti dei governi, in primis il povero Governo italiano (che vive nel terrore di disturbare la digestione a Donald Trump) per dire agli aguzzini di Israele che hanno finito di sterminare un popolo, a partire dai bambini. Quando i popoli si incazzano, perché il loro cuore è stato toccato nel vivo, non c’è regime politico che tenga. La storia inizia a cambiare. L’Italia ha fatto la Resistenza quando l’infame regime nazista, nella sua ottusità, ha passato il limite dell’umana tollerabilità. Napoli insorse a furor di popolo, e si liberò da sola. Perché grande è il cuore di Napoli. Perché grande è il cuore delle città di mare, come Genova, come Barcellona, come Livorno. Saranno le città di mare a dare un colpo di grazia a quell’assassino di Netanyahu. Che ancora non ha capito, stupido imputato di un processo di corruzione che vuol fermare con la guerra infinita, che una flottiglia di 50 barche, senza armi, sta per segnare la fine della sua strategia. Quando i più grandi porti del Mediterraneo si fermeranno, i governi dovranno muoversi. Con l’arma delle sanzioni e dei boicottaggi. Con l’isolamento morale e materiale di Israele, nel nome del cuore e dell’anima della vecchia Europa. Sarà Salerno capace di partecipare a questa rivoluzione nel nome dell’Umanità? Saranno i politici salernitani, che in queste settimane pre-elettorali si accapigliano su figure e figurette da candidare per la Regione, capaci di dire qualcosa di sincero per dimostrare di essere uomini degni di questa parola, nel nome dell’Umanità e di un sentire comune contro lo sterminio? Se, e chi lo farà, meriterà comunque il rispetto di Salerno. E i portuali di Salerno, se la Flottilla sarà fermata, incroceranno le loro braccia, come a Genova, a Barcellona, a Livorno, e dove sarà? Devono farlo! Ne va del loro onore! Ne va del loro onore di lavoratori portuali di una città antica di cultura mediterranea. E non ci saranno imprenditori e politicanti a fermarli. Ci saranno le parole benedicenti di Papa Francesco, e di Papa Leone, a benedirli. E riscatteranno il nome di Salerno. E daranno un esempio a una gioventù disorientata dietro le sciocchezze, e ammaliata dal nulla di festini di piazza. Auguri, Flottilla! State forse per cambiare il mondo con la prima scintilla dal basso per ricordare a tutti la parola Umanità, che i potenti vogliono cancellare nel loro delirio di onnipotenza.