E’ festa grande nel mondo del teatro salernitano. Oggi Alessandro Nisivoccia tocca le ottanta primavere. Un traguardo importante per un “giovane” che ha dedicato quasi tutta la sua vita al palcoscenico. Alessandro Nisivoccia sarà circondato dall’affetto dei suoi familiari, dai tantissimi amici, molti dei quali lo hanno seguito in quel mondo che lo ha visto tra i protagonisti della scena. Sandro, un ottantenne dalla vitalità eccezionale, con il teatro ha avuto un rapporto non solo fisico, non solo emotivo, ma di grande amore. Insomma, un unico comune denominatore che lo ha portato a ribalte prestigiose. Salerno, città che in tanti anni non è riuscita ad avere il giusto rilancio, ha sempre trascurato i suoi figli maggiori, quelli che hanno saputo portare in alto, il suo nome a proprie spese. Dimenticati, ignorati (basta ricordare Franco Angrisani, De Berardinis, i fratelli Majsse, Gimmi Caravano, Annabella Schiavone, Augusto Di Giovanni, Nino Senatore, Mario Vitale ed altri) che non sono stati mai all’attenzione di quelli che si definiscono uomini di potere, saggi amministratori. Nisivoccia-attore ha assorbito l’insegnamento di un grande del teatro e della cinematografia: Vittorio Gassman che lo volle tra i suoi attori. La storia di Alessandro inizia nel 1950 e già allora Nicola Fruscione, Franco De Ippolitis, Mario Perrotta ebbero a scrivere di un giovane che certamente avrebbe fatto carriera: “Efficace interprete sulla scena riesce a passare con disinvoltura dal classico al moderno. Un vero mattatore”. Al San Genesio la vera fucina di Sandro. Da quel teatro, oggi chiuso al pubblico tra l’indifferenza di chi avrebbe potuto dal Palazzo” evitare una pagina così amara per la cultura salernitana, sono venuti fuori attori che oggi vanno per la maggiore non solo in Italia. Ne ricordiamo alcuni: Le sorelle De Sio, la Buccellato, Fernando Scarpa, Nuccio Siano, Alfonso Liguori, Giuseppe Bisogno, dulcis in fundo Monica Guerritore che conserva sempre il grande amore per Cava dei Tirreni. La festa più importante l’ha organizzata uno che di teatro se ne intende e che con Sandro ha diviso tanti momenti belli della sua vita: Alfonso Andria. Telegrammi di felicitazioni hanno già raggiunto casa Nisivoccia.
Oggi la gigantesca torta intorno alla quale ci saranno soprattutto la moglie Regina Senatore, i figli Roberto ed Anna, il nipotino Giosuè. Tra i messaggi augurali quello di Claudio Tortora, Gaetano Stella, Carmine Giannella, Ugo Piastrella, Pasquale De Cristofaro, Giovanni Pisciotta, Marino Cogliani, Pino Labano, Antonio Peluso, Giovanni Caputo, i Del Mastro.
Che cosa posso dire, io, di Sandro? La commedia dell’arte che rappresenta, quasi, la regina delle interpretazioni ha visto nel mio “giovane amico”, un’artista che non ha fatto mai mancare al suo pubblico note toccanti di quanto rappresentava. Sandro ha saputo anche nel teatro classico mettere in mostra sapienza e bravura. Quest’ultimo, ricordiamolo, fu il processo di rinascita della cultura antica attraverso la scoperta e la rielaborazione di alcuni testi. Caro Sandro, non so se sono riuscito a fare di te quel disegno che avresti degnamente meritato. Spero di esserci riuscito almeno in parte.
16 giugno 2013
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