Una prova magistrale di Naimy ha accompagnato la Givova Scafati alla vittoria di gara cinque del primo turno play-out contro l’Unieuro Forlì, permettendole di conquistare la tanto agognata permanenza in serie A2. Con il punteggio di 91-86, si è conclusa positivamente l’ultima sfida della serie, quella decisiva, nella quale la vittoria ha permesso ai gialloblù di evitare il secondo ed ultimo turno play-out. Un PalaMangano tornato ad essere quella roccaforte inespugnabile dei tempi della passata stagione agonistica ha sospinto la truppa scafatese al successo, sfociato in una grande festa al suono della sirena conclusiva.
All’insegna dei due extracomunitari Adegboye e Johnson, la squadra ospite non si lascia intimorire da un PalaMangano gremito e prova sin da subito a fare la voce grossa (9-14 al 6’). Trovano poi manforte in Ferri e Castelli, riuscendo così a conservare gran parte del vantaggio accumulato (17-21 al 9’). La lucida regia di Naimy e la freschezza di Santiangeli permettono alla Givova di tenersi aggrappata all’avversario e di trovare il pareggio a fine prima frazione (25-25).
Con una tripla di Crow, Scafati trova subito il vantaggio (30-28 al 11’), così punendo la difesa a zona imbastita da coach Valli. I ritmi calano, i due quintetti capiscono che le energie vanno centellinate, ma l’agonismo e la fisicità in campo resta invariata. Il tabellone elettronico conferma un andamento equilibrato della contesa (37-37 al 15’), con gli attacchi che hanno ragione delle rispettive difese. Si giunge così all’intervallo con gli ospiti avanti di misura 45-47.
Nervosismo e tensione caratterizzano le prime fasi della ripresa delle ostilità, durante le quali Johnson tiene per mano i suoi (47-52 al 23’), ovvero fino a quando i padroni di casa piazzano un break di 13-2 (bene Lupusor), che consente loro di allungare sull’avversario (60-54 al 27’). Sale in cattedra il pivot Amoroso, autentico dominatore nel pitturato, che mette il cappio ai locali (62-60 al 29’), prima che il gioco venga interrotto dal suono della terza sirena (66-61).
Due triple consecutive di Naimy e due liberi di Ammanato, intervallati da un centro di Johnson dalla lunga distanza, permettono alla Givova di allargare subito la forbice del divario (74-64 al 33’). Con sagacia ed esperienza, i locali provano a preservare il vantaggio, ma si ritrovano a fare i conti con la coppia di lunghi Amoroso e Castelli, che approfittano di qualche colpo a vuoto dei gialloblù per dare uno strattone e ridurre il gap (78-73 al 36’). Ci pensa allora Naimy a fare la parte del leone (83-73 al 37’), con canestri, assist e regia lucidissima. Inutile si rivela il ricorso al fallo sistematico nel concitato finale in cui Scafati riesce a preservare il vantaggio fino al suono della sirena (91-86).
Dichiarazione di patron Nello Longobardi: «E’ stato un anno difficilissimo, molto tribolato. Devo fare i complimenti alla squadra, al coach, grazie al quale alla fine abbiamo trovato degli equilibri tali da consentirci oggi, anche grazie all’innesto dietro le quinte di Spinelli, di conquistare la permanenza in serie A2. Grazie ad Acanfora, titolare del main sponsor Givova, e al presidente Rossano, a gennaio abbiamo fatto delle scelte importanti e decisive, allungando la squadra. Ringrazio i tifosi, che hanno gremito un campo che merita una squadra con ambizioni importanti. Ringrazio l’intero staff medico, tecnico ed amministrativo, che ha fatto gruppo e ci ha accompagnato nel percorso che ci ha condotti alla salvezza. Abbiamo incontrato nei play-out l’avversario più forte che ci potesse capitare, a cui faccio l’in bocca al lupo per il prosieguo della stagione. Ora ci godiamo questi giorni, dopo alcuni mesi difficili, ma guardiamo al futuro, ripartendo dalle nostre idee chiare e dai contratti già in essere. Per avere una grande squadra, mi attendo che il palasport si riempia sempre, come stasera: devo soprattutto ringraziare quel migliaio di tifosi che ci hanno sempre accompagnato nel corso dell’intera stagione».
Dichiarazione di titolare del main sponsor Givova, Giovanni Acanfora: «E’ stata una serata bellissima, indimenticabile, a cui siamo arrivati al termine di una stagione complicata, nella quale patron Longobardi ha avuto il merito di crederci sempre, anche nei momenti di maggiore sconforto.