di Matteo Gallo
Si chiama ‘This is Giffoni’ il docufilm che celebra la storia straordinariamente unica del “festival più necessario al mondo”. L’opera è stata proiettata in anteprima nella sala Truffaut della Cittadella del Cinema durante l’evento dedicato alla ripartenza della cultura con protagonisti duecento direttori di festival italiani. La pellicola, realizzata dal dipartimento produzioni video di Giffoni, porta la firma in particolare di Fiorenzo Brancaccio che ne ha curato l’aspetto autoriale e il montaggio. Ottanta minuti di grande intensità per un racconto che attinge all’imponente materiale d’archivio del festival per narrare attraverso volti e voci originali il suo patrimonio immateriale inestimabile. Migliaia le clip visionate e centinaia le ore dedicate alla seleziona di quelle migliori. Un lavoro imponente che risplende in una narrazione filmica che ha come unico filtro quello della realtà, autentica sceneggiatura in cui passato e presente si sovrappongono in una dimensione che diventa trasversale al tempo per la sua immanenza nella memoria del cuore. Si parte dal 1971. È l’anno in cui la scintilla dell’intuizione di un appena diciottenne Claudio Gubitosi accese il sogno di un festival del cinema per ragazzi nel profondo sud che da “periferia esistenziale” diventa epicentro di vita e cultura, ombelico del mondo per intere generazioni. Le immagini in scala di grigio con pantoni talvolta pastello chiaro restituiscono il profumo dolce degli inizi grazie alla visione di servizi televisivi originali. Le testimonianze dei giurati sul prato verde del parco Hollywood e le dichiarazioni d’amore degli ospiti sul carpet e all’interno delle sale cinema portano le lancette dell’orologio a ridosso dei nostri tempi e rappresentano una potente esplosione di colore che tinteggia la pellicola. È una esperienza immersiva ‘This is Giffoni’. Tante le date da ciroletto rosso, le personalità del mondo delle istituzioni, della cultura e delle scienza, le star italiane e d’Oltralpe che passano in rassegna arrivando dritto al cuore dello spettatore, trafitto da una freccia d’amore. L’intero percorso di produzione è stato seguito attentamente dal direttore creativo Luca Apolito e dal direttore del dipartimento produzioni video Gianvincenzo Nastasi. Il docufilm termina con le parole di Claudio Gubitosi rivolte al futuro già in costruzione, al Campus e alla Multimedia Valley. Il suo sguardo accompagna il volo di un drone puntando l’orizzonte per superalo e definire nuovi obiettivi. Terminano le immagini ma non la magia di Giffoni. Quello che comincia qui migliora il mondo. E qui, come sa bene chi c’è stato, ogni finale è solo il ponte verso una nuova straordinaria avventura.