di Andrea Verderame
La dipartita di Papa Francesco ha scosso profondamente le anime dei fedeli cristiani di tutto il mondo. Migliaia di questi, accompagnati nel lutto da numerosi laici comunque toccati dalla figura rivoluzionaria del Papa argentino, per giorni hanno inondato la Basilica di San Pietro dove la salma del Santo Padre è rimasta esposta per permettere a quanti ne avessero desiderio di salutare, per l’ultima volta, il defunto pontefice.
La funzione esequiale, solenne, ma più sobria rispetto ad occasioni passate, si è tenuta ieri in Piazza San Pietro a partire dalle dieci di mattina.
La messa, presieduta dal porporato Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, ha visto la presenza di circa duecentomila persone. Proprio per far fronte ad una così gravosa mole di presenti, grande è stata la mobilitazione di uomini e mezzi disposta sul territorio. Fra questi anche i volontari della Protezione Civile battipagliese che hanno raggiunto la capitale per dare il proprio apporto alle operazioni di gestione e controllo dell’imponente flusso di fedeli.
«Anche la nostra squadra, con parte dei volontari, si è recata a Roma nell’ambito della colonna mobile Regione Campania con il Coordinamento del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per le attività di Protezione Civile in occasione delle esequie del Santo Padre – dice il coordinatore Michele Mattia – è stata garantita l’assistenza per le esequie del Santo Padre, svoltesi in concomitanza nel fine settimana con il giubileo degli adolescenti”. Una responsabilità certamente non da poco: come preventivabile, l’evento è stato particolarmente sentito ed è stato presieduto, oltre che da tanti “semplici” fedeli, anche da numerose personalità di rilievo nel panorama internazionale.
Più forte di tutti gli altri, è stato l’abbraccio proprio di quei “semplici” fedeli che non hanno mancato di ricambiare l’affetto a loro riservato dal Santo Padre: presente una delegazione della Ong Mediterranea composta da soccorritori e migranti che hanno subito le torture dei lager libici. Accanto a questi i poveri e i bisognosi, sempre oggetto di attenzioni del pontefice argentino. Sentita è stata anche la richiesta di molti detenuti, ai quali il Santo Padre aveva dedicato il proprio tempo anche negli ultimi giorni di vita, di presenziare alla funzione.
Ad alcuni di loro è stato concesso di partecipare alle esequie, laddove compatibile con le misure di sicurezza ai quali sono sottoposti.






